Regionali. Bossi rivendica Piemonte e Veneto, la Lombardia resta a Formigoni

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Regionali. Bossi rivendica Piemonte e Veneto, la Lombardia resta a Formigoni

07 Novembre 2009

"Alla Lega va il Veneto e il Piemonte". Il ministro delle Riforme Umberto Bossi che questa sera a Somma Lombardo ha inaugurato una sede della Lega. Bossi ha quindi spiegato che: "In Lombardia resta l’attuale presidente ma con un vice presidente della Lega".

Sull’incontro tra il premier Silvio Berlusconi e il leader dell’Udc Ferdinando Casini, Bossi critica le prove di dialogo e ribadisce che la Lega continua a nutrire dubbi ma sottolinea che a decidere sulle alleanze in vista delle prossime elezioni regionali è il presidente del Consiglio: "Se Berlusconi tratta vuole dire che ha valutato bene le cose".

Per quanto riguarda lo scontro sulle risorse alla sicurezza tra il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e il ministro degli Interni, Roberto Maroni, il leader della Lega ha assicurato che il responsabile di via XX Settembre "ha garantito che darà una mano a Maroni e quindi non dovremo votare emendamenti strani che metterebbero in pericolo la sicurezza del governo. Faremo tutto all’interno della coalizione".

Non è mancato il commento di Bossi alle affermazioni del segretario del Pd, Pierluigi Bersani, secondo il quale la Lega racconta favole sul federalismo: "Bersani parte male. Non ha capito che al di sopra del Po chi è contro la Lega è morto" mentre "chi è con la Lega vince le elezioni. È così difficile da capirlo? Quello di Bersani è un errore".

Il ministro ha annunciato poi che sulla giustizia la maggioranza è pronta a trattare con l’opposizione. "Abbiamo le nostre idee – ha spiegato Bossi – e abbiamo già scritto un primo testo. Adesso bisognerà portarlo in Commissione e poi trattare con l’opposizione". Il Senatur attacca quindi la magistratura, e commenta così la sentenza dei giudici della Corte per i diritti dell’uomo di Strasburgo sul crocifisso nelle aule scolastiche: "Anche quando sono i magistrati sono europei, decidono sempre al di sopra e al di fuori del popolo e questo non va bene". "Anche se dopo il ricorso del governo contro la sentenza la magistratura confermerà ciò che hanno deciso i magistrati, il governo italiano non la applicherebbe", ha proseguito Bossi ribadendo che "il popolo è contrario e ci vuole altro che un magistrato europeo che fa sentenze non nel nome del popolo ma contro il popolo".