Regionali. Corte Appello Milano non ammette lista Formigoni

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Regionali. Corte Appello Milano non ammette lista Formigoni

03 Marzo 2010

La lista "Per la Lombardia" di Roberto Formigoni non è stata ammessa alle elezioni regionali del prossimo 28 marzo. Lo ha deciso la Corte d’Appello di Milano che ha rigettato il ricorso dei delegati della lista che chiedevano l’ammissione della lista, già esclusa dopo la presentazione di un ricorso del delegato della lista Bonino-Pannella. La lista di Formigoni non è stata ammessa in quanto sono state riscontrate delle irregolarità in una parte delle firme raccolte.

"Nonostante i proposti intimidatori ed eversivi di vari boss della Partitocrazia, l’Ufficio centrale regionale non ha fatto altro che riconoscere doverosamente l’invalidità di troppe firme del listino di Formigoni". Così Marco Cappato, numero uno lombardo della lista Bonino-Pannella, commenta la decisione della Corte d’Appello di Milano. "Si tratta di un atto dovuto, tanto quanto l’esclusione della Lista Bonino-Pannella, con l’unica differenza che contro di noi è stata determinante la violenza antidemocratica del potere politico-mediatico, mentre contro Formigoni è stata decisiva l’assoluta incapacità e senso di impunità con la quale le persone delegate da Formigoni hanno gestito la raccolta firme".

"Da candidato annullato a candidato annullato, voglio – conclude Cappato – dare un consiglio a Roberto Formigoni: provi per una volta a fare il radicale e si mobiliti per verificare in tutte le province le firme di tutti i partiti. In questo modo potrà lui stesso scoprire, ciò che come Lista Bonino-Pannella andiamo dicendo da settimane: che queste sono elezioni antidemocratiche e illegali, come lo sono state tante e troppe volte nel passato della storia sessantennale di questo Regime dal quale è urgente liberarsi una volta per tutte".

"Ce lo aspettavamo. A questo punto confidiamo nel Tar". Con queste parole il ministro della Difesa e coordinatore nazionale del Pdl, Ignazio La Russa, commenta l’esclusione del listino di Roberto Formigoni in Lombardia. "Noi non ci rassegniamo – aggiunge il ministro – Ripeto, visto che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, che nei limiti della democrazia e della legalità non lasceremo nulla di intentato". "Il sistema – spiega ancora – affida allo stesso organismo che ha preso la decisione la potestà di esaminare il ricorso. Ed è di tutta evidenza che in 24 ore, in assenza di nuovi elementi, è difficile che il pronunciamento sia diverso". "A questo punto confidiamo nel Tar – continua La Russa – Per quel poco che so di diritto amministrativo credo che il principio di conservazione prevalga su irregolarità meramente formali". "Ma vi pare possibile – conclude il ministro – che milioni di elettori possano essere privati del loro diritto perchè il bollo è quadrato invece che tondo?". La Russa è convinto che il Tar "darà ragione" al Pdl: "Sappiamo che abbiamo diritto a concorrere alla competizione sia a Roma che a Milano".