Regione Marche, fondi per la ricostruzione? Meglio le piste ciclabili. Ed è subito polemica

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Regione Marche, fondi per la ricostruzione? Meglio le piste ciclabili. Ed è subito polemica

28 Gennaio 2019

“Con la delibera 36 del 22 gennaio la Regione Marche ha assegnato dieci milioni di euro per la realizzazione di piste ciclabili. Sono fondi europei destinati al sisma. Abbiamo perso 12.500 posti di lavoro, la ricostruzione è ferma al palo, l’economia non riparte, ci sono stati tolti servizi primari quali scuolabus, farmacie e guardie mediche. Quei soldi possano essere utilizzati in modo diverso e più utile”. Francesco Pastorella, portavoce del coordinamento dei comitati dei terremotati, attacca la Regione Marche per una delibera appena varata.

“Si tratta di 10 milioni di euro, il doppio della cifra che la stessa Regione Marche aveva avuto il coraggio di stanziare per le piste ciclabili attingendo ai proventi degli sms solidali – ricorda Pastorella -. Manovra sventata grazie ad una coordinata azione di protesta popolare e scovata dal coordinamento dei comitati nel corso della riunione del 28 giugno 2017. Hanno fatto solo danni, si mettono a litigare con governo per dettagli sulla pelle dei terremotati, ritardano ulteriormente la ricostruzione e adesso hanno la faccia tosta di utilizzare fondi destinati al sisma per le loro passeggiate in bicicletta. Questa decisione ci arriva come uno schiaffo alla nostra situazione, uno schiaffo alla dignità di chi ha sempre lavorato senza mai chiedere niente, con l’arroganza di chi non ascolta chi sta peggio è che non vale la pena di aiutare. Ci appelleremo in tutte le sedi e domattina stessa parleremo con il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani per bloccare quest’ennesimo affronto alle drammatiche condizioni dei terremotati”. “Chi continua a vivere nelle zone del terremoto deve fare i conti con una realtà imbalsamata e che si avvia tristemente alla desertificazione – dicono dal comitato -. Qui sono spariti artigiani e tradizioni, un tempo fiore all’occhiello del Paese intero, le Sae (soluzioni abitative in emergenza) sono in condizioni disastrose e il 50% di macerie sono ancora sul terreno, con appena il 10% di pratiche di ricostruzione avviate. I giovani vanno all’estero, aumenta l’uso di ansiolitici negli anziani, cresce il tasso di mortalità e quello di natalità è diminuito del 15%”. 

La replica

La vice presidente della Regione e assessore ai Lavori pubblici, Anna Casini, ha replicato ai comiati su Facebook. “Basta asserire che la Regione usa i soldi dei terremotati per realizzare piste ciclabili – afferma la Casini -. Non è legalmente possibile perché i fondi per la ricostruzione non si possono usare per altri scopi, inoltre neppure un delinquente lo farebbe. Nessuno lo ha fatto e nessuno lo farà. Le somme a disposizine per la ricostruzione sono: un miliardo per le opere pubbliche e sette miliardi per le abitazioni privarte. La Regione ha finanziato un piano con fondi dedicati alle infrastrutture per realizzare una rete regionale di ciclabili per rendere le Marche un luogo più sostenibile, per ridurre le emissioni nocive, per implementare il turismo lento che è il futuro della nostra economia e per connettere le aree interne. È ora di isolare chi alimenta false notizie e distrugge l’ immagine della nostra Regione mettendo a rischio il futuro di tanti operatori seri e di tanti giovani che hanno investito in settori come turismo, cultura, agricoltura e zootecnia”.

Sul caso è intervenuto anche il Governatore marchigiano Luca Ceriscioli. “Non va fatta confusione – afferma – tra i fondi stanziati per ricostruzione e quelli europei destinati allo sviluppo delle aree terremotate. Le ciclovie rientrano nel pacchetto dei 248 milioni che l’Europa destina alla rinascita dell’area colpita dal sisma, cioè a tutti quegli interventi che vanno messi in capo per dare un futuro alle comunità danneggiate dal terremoto. Non vengono realizzate a discapito della ricostruzione, che finanzia il rispristino delle scuole, degli edifici pubblici e privati, della viabilità e le misure di emergenza per i cittadini, come i Cas. I fondi europei sostengono diverse linee di sviluppo, una delle quali interessa il turismo che, nelle Marche, vede nella bicicletta uno degli assi strategici da valorizzare. Rispondere al terremoto non è solo rispondere ai bisogni immediati, ai quali si sta rispondendo, e alla ricostruzione, per la quale le risorse stanziate sono sufficienti; ma anche garantire opportunità di crescita e sviluppo”.

Ma Pastorella non ci sta. “E’ la vicepresidente della Regione a fare confusione. Non c’entrano nulla i 47,3 milioni che in settembre 2018 sono stati destinati alle piste ciclabili. Il punto inaccettabile è la delibera 36 del 2019 che usa fondi europei destinati al sisma alle piste ciclabili. La vicepresidente o non ha capito di cosa si parlava o non ha voluto capire e questo Ceriscioli lo sa benissimo”.

Insomma, l’ennesima situazione confusa di cui proprio i terremotati non hanno bisogno.