Regole semplici per amori impossibili
10 Gennaio 2009
di g.l.
Ogni amore è in fondo un amore impossibile, ma ogni amore in fondo può accadere. Ogni amore ha un suo rapporto con l’annientamento e la rinascita e non c’è legge di natura, regola sociale, formula alchemica che possa impedire o facilitare il compiersi del processo. C’è un alea nell’amore che secoli d’esperienza e di studi, di romanzi e poemi, di unioni combinate e agenzie matrimoniali non hanno ancora saputo padroneggiare. Così persino l’amore tra un uomo e una farfalla può accadere, anzi può divenire inevitabile. Lo racconta nel suo romanzo d’esordio, Il Pianista e la Farfalla, Carmine Sorrentino, attraverso il solo dialogo dei due amanti e le loro impossibili schermaglie.
Natael e Sarà, il romanzo è la loro storia d’amore. Niente di più diverso, di più estraneo, di più inassociabile ad un rapporto amoroso che quello tra un uomo e un lepidottero. Eppure la letteratura compie puntuale il suo piccolo miracolo e pagina dopo pagina le due voci prendono spessore e la storia si rende plausibile. Basta fare i conti con l’impossibilità e ogni amore ne ha una sua specifica collezione. Natael ad esempio, seppure lo desideri, ricambiato, non può toccare le ali della sua amata pena la perdita del volo e della vita. Sarà conta in minuti lo stesso tempo che Natael conta in anni; lui non può volare, lei non può baciare. Lui vive i limiti e i pesi di ogni uomo e crede vero solo ciò che vede; lei fugge alla caccia di un feroce collezionista armato di spilloni.
Eppure l’amore trova la sua strada attraverso le parole e le paure, le differenze e le passioni, mettendo nel conto – come accade sempre – una grande e reciproca trasformazione. Le regole per far vivere un amore impossibile non sono difficili da enunciare ma applicarle ha sempre un costo e non si può mai prevedere quanto alto.
Sorrentino racconta la storia svolazzando tra prosa e poesia, con una miscela linguistica tutta sua che da aria e ali al dialogo amoroso dei protagonisti. E non potrebbe essere altrimenti: uno vive di musica e di note, l’altra di profumi e di vento. Solo una trama leggerissima di parole poteva sostenere senza spezzarlo il racconto di un simile rapporto.
Come nella migliore tradizione dei duetti amorosi a cui si aggrappa la vita e la morte – pensate alla Mille e una Notte – il dialogo tra Natael e Sarà s’intesse di digressioni e svolte inattese: ci si ritrovano storie di deserti e demoni, migrazioni e delitti, bassi napoletani e palazzi principeschi.
Sorrentino sogna ad occhi aperti e scrive, portato per mano dalla convinzione che si può osare l’inosabile quando si riesce a restare sempre un po’ bambini.
Carmine Sorrentino
“Il Pianista e la Farfalla”
Cult Editore (pagg.148, 9,50 euro)