Rehn lo scettico fa infuriare Letta. “Passo avanti o Europa si avvita”
03 Dicembre 2013
di redazione
Rehn contro l’Italia, Letta contro Rehn. Alta tensione tra Roma e Bruxelles. Il commissario Ue per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, boccia l’Italia: Roma "non raggiunto l’obiettivo di riduzione del debito". "Lo sforzo di aggiustamento strutturale avrebbe dovuto essere pari a mezzo punto del Pil," spiega Rehn, "e invece è solo dello 0,1%" (…) "Ed è per questo che che l’Italia non ha margini di manovra e non potrà invocare la clausola di flessibilità per gli investimenti".
Secondo il Commissario europeo, che a quanto pare non ha gradito molto le risposte di Letta e di Napolitano, lo "scetticismo" Ue sui conti pubblici degli Stati membri, "si applica a tutti i Paesi". Compresa la nostra legge di stabilità. E ancora: "Le privatizzazioni daranno un piccolo contributo a migliorare l’efficienza del sistema economico e, forse, a ridurre il debito già l’anno prossimo. La spendiding review è molto importante, ma sarà ancora più importante se riuscirà a mettere in pratica tagli di spesa che che abbiano effetto già nel 2014". "L’Italia", dunque, "ha grandi potenziali di crescita ma un problema di competitività, che non può però essere risolto senza il consolidamento del bilancio".
Il premier Letta ha risposto duramente al commissario europeo: Rehn, secondo Letta, deve "essere garante dei Trattati europei", trattati in cui "la parola scetticismo non c’è: quindi non può permettersi di esprimere un concetto di scetticismo", piuttosto avrebbe dovuto parlare di "stabilità, equilibro finanziario". "Io che sono europeista convinto voglio mettere in guardia dal rischio avvitamento dell’Europa: il 2014 sarà l’anno dell’Europa, l’anno in cui o fa un passo avanti o si avvita, non bisogna dare l’Europa per scontata".