Relax estremo quasi esagerato

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Relax estremo quasi esagerato

30 Agosto 2008

Mi sveglio per l’ennesima volta in una casa che non conosco, ma felice: non mi sarà familiare ma almeno stavolta al primo impatto mi trasmette sensazioni positive: è perché mi ricordo subito dove sono e l’idea di avere gli altri di là mi mette gioia.

Mi alzo e vado un po’ in giro per la casa: accidenti come è bella, è grande e molto marina, mi piace.

Entro in camera di Giovanni, che dorme come un barbone, e gli tiro una sberla!

“Oh” si sveglia di soprassalto. Quando vede la mia faccia ridente capisce cosa è successo e sorride incredulo: “Mario! Ma che t’è preso!”.

Mi metto a ridere anch’io.

“Come hai dormito?” gli chiedo cambiando discorso.

Quando si alza decidiamo di svegliare anche le altre: entriamo in camera di Marta e ci mettiamo uno da una parte e uno dall’altra del letto. Ci lanciamo uno sguardo d’intesa e iniziamo a cantare contemporaneamente: “È morto bischero, la la!”.

Era una canzone che ci cantavano agli scout due livornesi bastardi con cui poi siamo diventati amici.

“Dai cretini lasciatemi dormire!”.

“È morto bischero, la la!”.

Dopo un po’ che continuiamo si alza anche lei con noi e cantiamo tutti e tre insieme dirigendoci da Roberta.

Quando apriamo la porta però saltiamo tutti in aria dallo spavento: lei dormiva con le tapparelle abbassate e si è fatta trovare in piedi sul letto con la faccia illuminata dall’accendino a cantare la stessa cosa.

Ci aveva fatto il contro scherzo!

Facciamo colazione tutti insieme come praticamente in Sardegna non è mai successo, poi ci prepariamo e usciamo.

La vita di Anzio il sabato mattina è affascinante: è un paese che vive una realtà unica, fatta di abitanti abitudinari e romani in villeggiatura, che non si mischiano, anzi. Si distinguono a prima vista: i romani sono tutti in costume, quelli di Anzio, che non ho mai capito come si chiamano perché sin da bambino li chiamavo per gioco anziani sapendo di sbagliare, no.

Giovanni si gira di scatto verso di me e dice con tono di domanda: “N’hai capito n’hai caponzio…?”.

“So’ de Roma n’so’ de Anzio!” rispondo pronto.

Che poi, mi spiegavano, è una frase ambivalente perché una volta ho conosciuto uno di Anzio su un aereo che mi ha svelato la loro versione col finale invertito, ovvero: “N’hai capito n’hai caponzio n’so’ de Roma so’ de Anzio!”.

Passeggiamo un po’ nel porto e arriviamo alla spiaggia.

Roberta conosce tutti e continua a salutare gente che la prendeva “In braccio quando era piccola così!”.

Prendiamo quattro lettini e ci mettiamo vicini al mare, che non è poi così male: ci sono degli scogli artificiali che formano delle piccole baiette d’acqua trasparente e calda, un vero piacere.

Per pranzo saliamo in piattaforma, e sulla strada proprio lì di fronte, vedo un internet point. Improvvisamente mi ricordo di “mia zia” morta e del trafiletto e da mandare.

Spiego agli altri la situazione e mi assento.

L’internet point è pieno di ragazzine, non avranno più di 15 anni, e per lavorare devo addirittura aspettare che si liberi un posto.

Quando apro i soliti siti trovo subito una notizia interessante: Prodi, in risposta a Berlusconi che aveva preso le sue difese riguardo alcune intercettazioni pubblicate da Panorama, ha dichiarato che piuttosto che alimentare “Il tentativo o la tentazione di dare vita, nel tempo più breve possibile, ad una legge sulle intercettazioni telefoniche che possa sottrarre alla magistratura uno strumento che in molti casi si è dimostrato indispensabile per portare alla luce azioni utili allo svolgimento delle funzioni che le sono proprie” preferisce essere intercettato!

Mi è sembrata una dichiarazione troppo sbruffoncella per non farci il trafiletto, infatti ho indagato subito e scoperto che Prodi è del Leone, e anche se il Sole è uscito dal suo segno, la situazione astrale è ancora favorevole. Infatti ha sia Marte che Mercurio dalla sua parte che lo fanno continuerete a sentire in ottima forma, sicuro di se e deciso. In altre parole sbruffone!

Quando torno c’è Roberta in mare che sta facendo il bagno, e appena la vedo corro a tuffarmi e a schizzarla.

È ormai troppo tardi quando capisco che non si voleva bagnare i capelli. Riemerge col sorriso e gli occhi di fuori e mima di volermi strozzare.

La prendo per mano e la trascino verso le scogliere.

Lei si lascia trascinare.

Quando arriviamo la aiuto a salire e, superata la parte di scogli disordinati, saliamo su una passerella di pietra. Appena ci metto un piede però scivolo come su un buccia di banana, e cado perpendicolarmente sulla schiena dopo un salto di almeno un metro.

Per fortuna non mi faccio niente, ma se avessi sbattuto la testa mi sarei potuto seriamente fare male.

Mi metto a ridere e ride anche lei.

Passeggiamo un po’ sulla passerella, rigorosamente nelle parti non bagnate, e torniamo dagli altri.

Decidiamo di andare tutti insieme a fare un aperitivo al porto. Ci asciughiamo, vestiamo, e andiamo.

Lungo il molo c’è un sacco di gente, vestita o in costume, che passeggia con gelati o zucchero filato, ci sono bancarelle di libri, di caramelle, il tutto con lo sfondo di mare e barche attraccate. È  uno spettacolo. Adoro i porti, sono la parte di mondo occidentale rimasta più incontaminata nel tempo secondo me.

Prendiamo una birra sul molo e si fa buio. Questa rilassatezza incurante del tempo proprio mi si addice. Decidiamo addirittura di andare a cena senza passare per casa, e questo credo sia il picco del distacco dai canoni della vita cittadina.

Quando siamo tutti e quattro gli uni di fronte agli altri a tavola mi lascio andare a un sentimentalismo doveroso: “Ragazzi, siamo il gruppo più fortunato del mondo!”.

 PUNTATE PRECEDENTI