Renzi: “A ottobre referendum sulle riforme”

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Renzi: “A ottobre referendum sulle riforme”

10 Gennaio 2016

"Lunedi’ 11 gennaio la Camera vota la IV lettura delle riforme costituzionali," ha scritto ieri Matteo Renzi nella sua enews agli iscritti del Pd. "Poi tocchera’ al Senato e ad aprile il voto finale ancora della Camera. Quindi a ottobre il referendum finale. Saranno semplicemente gli italiani e nessun altro a decidere se il nostro progetto va bene o no". Il presidente del consiglio stavolta sarà in parlamento per il voto di sfiducia presentato dalle opposizioni al ministro Boschi: "Martedi’ 19 gennaio il Governo va alla Camera sulla base dell’ennesima mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni".

 

"Mi presentero’ personalmente a Montecitorio per illustrare nel dettaglio che cosa abbiamo fatto sino a oggi e cosa intendiamo fare. Una mozione di sfiducia e’ un atto molto impegnativo e solenne: per rispetto ai deputati e ai cittadini parleremo con molta chiarezza e determinazione". Renzi ha rivendicato ancora una volta i dati che arrivano dal fronte economico, "la disoccupazione continua a scendere. Quando siamo arrivati al governo, era al 13,2%. Adesso i disoccupati diminuiscono e – secondo i dati Istat di ieri – ci assestiamo all’11,3%. Mi sembra un progresso molto significativo frutto del Jobs Act che pure era stato tanto criticato: le riforme, se fatte bene, servono e questi dati sono un’ulteriore conferma". Restano i dati, molto meno rassicuranti, sulla occupazione giovanile e il gap che si allarga tra Mezzogiorno resto del Paese.

 

Ma per Renzi "mi colpisce molto come per alcuni commentatori i buoni risultati dell’economia italiana dell’anno appena trascorso non dipendano dal Governo, ma da fattori esterni quali il calo del petrolio o gli interventi della Bce". "In questa settimana annunceremo anche un paio di progetti di grande importanza che alcuni player economici globali hanno intenzione di realizzare in Italia", rilancia Renzi. "La rinnovata solidita’ del Paese sta richiamando molti investitori. il meglio deve ancora venire". Eppure, come è avvenuto nel caso della marcia indietro sui nuovi investimenti nel settore idrocarburi, il rischio è che i grandi investitori internazionali si allontanino più che avvicinarsi all’Italia.

 

Renzi parla anche del lavoro svolto dai suoi ministri, dice che  "presenteremo insieme al ministro Orlando i dati, davvero molto buoni, sulle partite aperte nel governo della giustizia (riduzione tempi, riduzione arretrati e pendenze, semplificazione telematica fortissima) e la proposta del Governo sulla riforma del diritto fallimentare. Un piccolo passo in avanti ma decisivo nella trasformazione della cultura d’azienda italiana", e ancora "sabato 16 col ministro Franceschini e col ministro Pinotti saremo a Caserta dove uno dei gioielli piu’ incredibili del nostro Paese volta pagina, con nuovi spazi messi a disposizione del circuito museale e della fruizione culturale dei cittadini".

 

Ieri il premier ha anche incontrato il titolare degli esteri, Gentiloni. "L’Italia non va in Europa a battere i pugni sul tavolo", spiega Renzi parlando di politica estera, l’Italia vuole "rispetto" e "regole uguali per tutti", dall’energia alle politiche di stimolo dell’economia: "davvero pensiamo che il problema sia lo 0,1% di flessibilita’? Non scherziamo, amici". Per Renzi "il 2016 si annuncia molto complicato a livello internazionale. Le notizie di questi primi giorni ci consegnano un quadro globale frastagliato e con tensioni diffuse, anche vicino a casa nostra. L’Italia c’e’ e fara’ la sua parte, con la professionalita’ delle proprie donne e dei propri uomini e insieme all’impegno degli alleati".

 

Non manca l’agenda del Pd, "Venerdi’ 22 il Pd riunira’ la propria direzione con all’ordine del giorno la situazione politica e parlamentare ma soprattutto le elezioni amministrative del prossimo giugno".