Renzi ai giovani Pd: “C’è disegno organico per cambiare realtà, politica non subalterna a magistratura”
09 Aprile 2016
“Se vi tengo il telefono sotto controllo per un anno voglio vedere cosa dite dei vostri colleghi, dei vostri compagni all’università o del prof, perchè il modo con il quale si parla al telefono è profondamente diverso”, lo ha detto il presidente del Consiglio e segretario del Pd, Matteo Renzi, parlando ai giovani di “Classe Dem”, scuola di formazione politica del Pd. “Le sentenze si fanno nei tribunali”, ha ripetuto il premier a più riprese, “non è un giornale che pesca in un anno e mezzo di intercettazioni la frase più a effetto, spesso con dinamiche familiari o personali, certo molto spesso con un linguaggio gergale, talvolta un po’ volgare”.
La politica non deve essere “subalterna” alla magistratura, secondo Renzi. “Non siate mai subalterni né offensivi nei confronti della magistratura, la magistratura non si accusa e non si segue, gli si chiede di fare quello che deve fare: il procedimento giudiziario, su cui non mettiamo bocca, così come la magistratura non mette becco nel procedimento legislativo o esecutivo”. “Abbiamo grande rispetto per la magistratura e grande rispetto per la politica. Per questo mai accetteremo di rendere la politica subalterna a niente e a nessuno”.
Poi Renzi se la prende con i Grillini, parla di un “disegno organico”, un “tentativo strepitoso di cambiare la realtà”. “Casaleggio – ha spiegato il premier – ha detto che ciò che è virale è vero, quindi se riesco a far diventare virale una falsità, questa diventa vera”. Renzi, a questo proposito, ha citato la foto della visita a Napoli postata da Beppe Grillo. “Vado a Napoli – ha ricordato Renzi – e c’è una contestazione e Grillo cosa fa? Posta una foto e scrive ‘una marea in piazza’, ma è la foto dei fedeli dal Papa”.
Per Renzi insomma “c’è un disegno organico per far diventare reale ciò che reale non è, come la meravigliosa vicenda della stretta di mano con il Re di Norvegia: andate a vedere quei siti falsi, che hanno nomi simili a quelli di testate giornalistiche, che dicono che il Re si è rifiutato di darmi la mano perchè sto distruggendo l’Italia. Ci sono twittaroli falsi che rilanciano costantemente. Nella rete e in particolare in alcune forze politiche c’è il desiderio di trasformare la realtà in un’altra cosa e pensano che gli italiani possano bersela, ma gli si ritorce contro perchè gli italiani sono molto più intelligenti”. Da qui l’invito ai giovani del Pd: “Non pensate mai che quelli a chiedete il voto siano persone da imbonire”.
“Gli altri urlano, si arrabbiano, buttano le pietre, dicono bugie e dicono che non vogliono votare,” conclude il premier, “ma se siete del Pd è perché pensate che le riforme sno un valore e non un argomento da seminario e perché pensate che l’Italia sia troppo bella per lasciarla in mano solo a chi urla e sa protestare”. Vista l’aria che tira, meglio tranquillizzarli sul referendum costituzionale i giovani del Pd – a quanto pare.