Renzi al Pd: “Mi attaccano? Ulivo distrutto da loro”
13 Marzo 2016
di redazione
Renzi si serve della scuola di formazione del Pd per mandare un messaggio a chi in questi giorni lo ha attaccato duramente: la porzione del partito in queste ore riunita a Perugia."Tutta la discussione politica è al nostro interno, ma il mondo fuori da qui non è interessato alle nostre discussioni. Vuole sapere se può avere risposte dall’Italia. C’è un mondo virtuale che si alza la mattina e pensa a chi gli ha risposto su Twitter o sulle agenzie. Al mondo non importa nulla".
Poi fa un po’ di pubblicità al suo governo: "Oggi è entrata in vigore la nuova normativa contro le dimissioni in bianco. Questo significa essere di sinistra". E ancora: "I fatti sono delle cose serie, i numeri sono testardi, stiamo cambiando il paese, abbiamo aumentato i fondi per la sanità, non abbiamo fatto tagli".
Ma ne ha proprio per tutti. "Essere di sinistra non è fare le manifestazioni sull’articolo 18 ma aumentare i posti di lavoro. Essere di sinistra significa cercare di cambiare la realtà per quella che è e non la realtà parallela delle nostre discussioni interne".
Un antipasto per l’affondo più duro, quello verso D’Alema. "Coloro che chiedono oggi più rispetto per la storia dell’Ulivo sono quelli che hanno distrutto l’Ulivo consegnando l’Italia nelle mani di Berlusconi". A Renzi non devono proprio essere andate giù le dichiarazione lette sui giornali e che lo riguardavano direttamente, e non. Sta di fatto che il clima è di duello a distanza tra lui e la minoranza dem. E le ultime parole intende spenderle, poi, per la storia delle primarie farsa a Napoli.
"Esiste un disegno per screditare lo strumento delle primarie per cui chi le perde se ne va. E’ accaduto a Genova con Cofferati e per colpa sua abbiamo perso la regione. Se passa il principio per cui se uno perde le primarie se ne va, questo non mette in discussione le primarie, mette in discussione il partito. Se uno perde le primarie, non scappa con il pallone. Si sta nel pd e si fa battaglia nel pd, come ha detto in modo chiaro Gianni Cuperlo, che ringrazio. Gli ulteriori ricorsi saranno verificati, aspetteremo l’esito e se il risultato delle primarie sarà confermato, tutti insieme a Valeria Valente andremo a restituire una speranza di cambiamento ad una città che va rilanciata e non passa il tempo a discutere delle regole interne al Pd".
Per lasciarsi andare, infine, anche ad un’allusione a quando è stato lui a perdere le primarie con Bersani: "Quando ho perso le primarie sono rimasto a sostenere chi le aveva vinte, e non pensate che sia stato facile dopo che ti venivano a dire, qui qualcosa non torna… Dissi se si poteva avere il verbale di una Regione, non dico quale ma lo immaginate….mi dissero di no, i verbali sono stati bruciati. Non sono un’occasione in cui il governo si mette in gioco. Per il confronto interno c’è il congresso nel 2017". E Bersani interpellato a margine della kermesse di Sinistra riformista: "Affermazioni del genere non meritano un commento. Renzi ricordi che noi l’abbiam fatto l’Ulivo. Noi l’Ulivo l’abbiamo fatto. Se lui è la vera sinistra, noi cosa siamo?"