Renzi: “Bersani sbaglia, il problema è l’Iran non la questione palestinese”
28 Novembre 2012
La vera differenza tra Bersani e Renzi? La politica estera. Il segretario del Pd continua a perseguire il filoarabismo che ha tradizionalmente caratterizzato la sinistra italiana. Durante il confronto televisivo su Rai Uno, Bersani ci spiega che per l’evoluzione in chiave democratica delle primavere arabe dipende dalla soluzione della questione israelo-palestinese. "Se non succede qualcosa di positivo su questo punto nulla cambia".
L’Europa di Bersani vuole incoraggiare le forze moderate negli schieramenti contrapposti, in una equivalenza morale tra la corrotta e delegittimata classe dirigente insediatasi nella West Bank e il governo israeliano. "La Palestina chiede di entrare come osservatore all’ONU. Noi dobbiamo votare sì perche se no avrà sempre ragione Hamas. Non isolare o umiliare i palestinesi". Diametralmente opposta la visione delle relazioni internazionale di Renzi: "Il problema è l’Iran, non la questione palestinese". E’ la mullocrazia che ha messo il bavaglio alle giovani generazioni che nel mondo arabo si sono sollevate in cerca di libertà. "Vediamo cosa accade in questi giorni a Gaza", chiosa Renzi, "Si scrive ‘grazie Teheran’". E rincara: "Una Europa degna di questo nome deve partire dal non lasciare agli Usa la questione iraniana, che è la madre di tutte le battaglie". Anche per Bersani, in effetti: "Gli Stati Uniti si stanno allontanando dal Medio Oriente perché stanno risolvendo i loro problemi energetici, argomento di cui si discute poco".
Ma il dato centrale è che Renzi rovescia gli schemi palestinocratici prevalenti: "Non solo l’Italia, ma anche la Gran Bretagna e gli Usa hanno dei dubbi sul riconoscimento dello stato di palestina all’Onu". Infine la missione militare italiana con la NATO in Afghanistan. Anche in questo caso, i messaggi rivolti dai candidati al Presidente Obama sono duplici. Bersani strizza l’occhio ai vendoliani: "L’Italia è saldamente europeista, è amica degli Stati Uniti, ma il 2013 sarà l’anno in cui si chiuderà l’esperienza in Afghanistan". Renzi obietta: "La road map della exit strategy prevede la conclusione delle operazioni nel 2014".