Renzi cerca Berlusconi ma i bersaniani si ribellano
16 Gennaio 2014
di redazione
Matteo Renzi vuole "provare a chiudere" con Silvio Berlusconi sulla legge elettorale. Intervistato dal Tg5, il segretario del Pd non conferma né smentisce un possibile incontro col Cav. "Non lo so," dice, "vediamo, prima dovremmo sistemare per benino le cose perché l’incontro abbia un senso". Ma Renzi va oltre e chiede a Forza Italia di accettare un accordo più ampio che oltre alla riforma della legge elettorale preveda anche il superamento del Senato e delle province.
"La politica costerà meno, ci sarà un taglio dei parlamentari ma anche una maggiore semplicità. Gli italiani ci chiedono di fare veloce le cose che servono", aggiunge Renzi, convinto che "le regole si scrivono tutti insieme, se possibile". Ma la sinistra Pd stoppa il segretario, in particolare i bersaniani che chiedono cautela temendo che il Cav. possa "resuscitare politicamente".
Renzi è anche pressato dagli alleati di Governo, Nuovo Centrodestra e Popolari per l’Italia, entrambi convinti che va trovata "con urgenza un’intesa su una proposta comune". E’ la proposta del doppio turno di coalizione che da tempo Ncd e le forze centristre hanno scelto come base per l’accordo sulla riforma.
Intanto a Renzi arriva il niet di Gianroberto Casaleggio, cofondatore di M5S, che bolla come "incostituzionali" le tre proposte del sindaco sulla legge elettorale. Forse la tattica di Renzi è di stanare le opposizioni, e dopo il picche di Casaleggio chissà come andrà l’incontro col Cav. Ma non sarebbe stato meglio partire direttamente dalla maggioranza evitando inutili tensioni e poi verificare un eventuale appoggio delle opposizioni?