Renzi con l’acqua alla gola: vuole votare subito
27 Gennaio 2017
“Calma e gesso” – predica quasi euforico ai suoi al Nazareno – “Tenteremo di tornare al Mattarellum, ma con queste leggi della Consulta si può già andare a votare”. Non più tardi di giugno, anche se il “partito del rinvio” resta sempre in agguato. E’ un Renzi che di stare nell’ombra non ha già più voglia. E’ un Renzi che si è visto smontare l’Italicum, ma dice che va benissimo anche così. Non era la legge che invidiavano tutti?
Sta di fattoche la sentenza, nell’ottica renziana, diventa un punto a favore. Il segretario del Pd, infatti, vuole proporre al Parlamento il ritorno al Mattarellum ben sapendo che non troverà i voti necessari per approvarlo e potendo così forzare la mano con Mattarella di fronte “all’impossibilità di varare una legge elettorale tutti insieme”.
Ci sono altri limiti ad un voto subito. C’è per esempio l’articolo 3 del Protocollo addizionale alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, dal quale deriva il divieto totale e tassativo di introduzione di modifiche normative in ambito elettorale nell’anno che precede la competizione. In breve, non si può votare prima che sia passato un anno dalla modifica della legge elettorale.
Ma soprattutto c’è la manovra aggiuntiva chiesta dall’Europa all’Italia per aggiustare i conti. Questa manovra dovrebbe pesare per circa 3 miliardi e mezzo di euro ed essere approvata entro maggio. In pratica, il governo a guida Pd dovrebbe varare l’ennesimo provvedimento amaro. Qualcosa di poco raccomandabile in campagna elettorale.
E’ un periodo tremendamente incerto per l’Italia. L’unica cosa certa è che Renzi è convinto di aver un elettorato tale da portarlo ad essere nuovamente presidente del Consiglio.