Renzi dà spettacolo alla Camera: “M5S monumento a nepotismo”
05 Maggio 2016
Un duro scontro quello, alla Camera, ha visti protagonisti soprattutto il premier e il Movimento 5 Stelle durante un question time. Il primo doveva trovare il modo di risponde agli attacchi dei grillini a proposito della questione morale nel Pd in seguito all’arresto del sindaco di Lodi. Renzi senza mezzi termini si è scagliato contro il M5S. E lo fa giocandosi la carta, addirittura, dell’atto di fondazione del Movimento: “Il M5S è la quintessenza dell’opacità, un monumento al nepotismo nel senso tecnico del termine: il documento su cui si fonda porta le firme di Grillo, del commercialista di Grillo, di Casaleggio e del nipote di Grillo. E’ il nepotismo applicato a un movimento politico. Noi invece siamo una comunità di persone, che sanno discutere, anche troppo a volte. Se uno vale uno non appartiene a una società. Se lo scettro passa al figlio non è democrazia, è dinastia. Siamo disponibili a scrivere insieme la legge sulle fondazioni anche perché avete appena creato una fondazione, con un principio di massima trasparenza. E ci mettiamo dentro il carico da 90. Vi chiediamo: siete disponibili a scrivere con noi una legge sui partiti in cui c’è il principio della trasparenza? Siete pronti a scrivere una legge in cui valga il principio per cui uno vale uno?”.
Velocissima arriva la replica di Di Battista: “Oggi è il ‘premier time’: il presidente del consiglio doveva rispondere ad una forza politica che gli pone delle domande e non l’ha fatto: ha invece fatto la figura di un giullare in difficoltà. Mi ha fatto anche un po’ pena”. E continua: “Renzi doveva ammettere che il Pd ha preso i soldi da Buzzi, che il Pd fa favori ai banchieri e ai petrolieri ma a domanda secca non risponde. Ormai è anche prevedibile”.
Che per concludere il suo intervento ha voluto commentare la proposta di Renzi di scrivere con il M5S una legge sulle fondazioni bancarie: “Una legge sulle fondazioni? Il Parlamento lavora su tutte le leggi e noi ogni volta che c’è un provvedimento lavoriamo: intanto però aspettiamo di sapere come il Pd abbia speso centinaia di milioni che si è intascato con la truffa dei rimborsi elettorali. Questo premier è torbido, non c’è trasparenza nel suo partito, conosciamo soltanto pochi dei finanziatori e tra questi c’è Buzzi: il resto è solo campagna elettorale, su cui, tra l’altro, Renzi è in difficoltà. Possiamo fare le leggi anticorruzione e quelle sulle fondazioni ma oggi il Presidente del Consiglio aveva il dovere di rispondere alle domande che gli fa un gruppo parlamentare. E il Presidente non ha risposto perché è in difficoltà, così com’è in difficoltà sul piano elettorale”.