Renzi e la partita dal cuore infranto, “Mi costa non giocare”
23 Aprile 2014
di redazione
Matteo Renzi rinuncia a giocare la partita del cuore per Emergency dopo le minacce del grillico Fico che dalla vigilanza Rai aveva già adombrato l’accusa di violazione della par condicio (la partita si giocherà una settimana prima delle elezioni). "Ho deciso di non giocare la partita del cuore di quest’anno anche se mi costa dal punto di vista personale perché siamo fatti di carne e giocare con Baggio, Batistuta e Antognoni per uno come me che ama il calcio era un piccolo sogno", ha detto Renzi, "inutile nascondersi, siamo uomini. Però sono il presidente del consiglio di un paese che non merita polemiche ridicole come questa". E ancora: "Grazie alla rabbia e alla paura dei grillini per la prima volta si sporca un evento come la partita del cuore che da anni unisce gli italiani. Strumentalizzare gli 80 euro, i segreti di stato, gli investimenti sulle scuole è ancora polemica politica. Strumentalizzare la beneficenza no". Insomma, niente partita, anche se il premier chiede ai cittadini di Firenze di riempire lo Stadio per dare una prova di solidarietà. "Lasciamo le meschinità a chi se le può permettere", conclude Renzi, "un sorriso e avanti tutta". Probabilmente Renzi ha fatto bene a stoppare le polemiche sul nascere. C’è da dire che in America il presidente Obama ha fatto dei "ciuf" da tre punti a basket una delle icone della campagna elettorale; in Italia accontentiamoci della par condicio. E del metodo 5 Stelle.