Renzi e la stretta di mano con Re Harald: “Twittaroli contro di me”
10 Aprile 2016
di redazione
A Renzi non è andata giù come i giornali hanno raccontato la storia della mancata stretta di mano tra lui e il re di Norvegia, Harald V. Ricapitoliamo: nei giorni scorsi re Harald arriva a Roma e – al termine del picchetto d’onore – Renzi gli tende la mano per stringerla. Ma non viene ricambiato. Il motivo? Sembra che nel protocollo reale norvegese è il re che deve porgere la mano, non gli altri. Ma Renzi non deve essere stato informato a dovere del protocollo, quindi allunga la mano che resta sospesa nell’aria. Gaffe su cui, da giorni, si esercitano blogger e utenti del web.
Ma appunto Renzi non ci sta e ieri, parlando a classe Dem, la scuola di formazione del Pd, dice che “c’è un disegno organico per far diventare reale ciò che reale non è”. Appunto “come la meravigliosa vicenda della stretta di mano con il Re di Norvegia: andate a vedere quei siti falsi, che hanno nomi simili a quelli di testate giornalistiche, che dicono che il Re si è rifiutato di darmi la mano perchè sto distruggendo l’Italia”. “Ci sono twittaroli falsi che rilanciano costantemente,” aggiuge il premier. “Nella rete e in particolare in alcune forze politiche c’è il desiderio di trasformare la realtà in un’altra cosa e pensano che gli italiani possano bersela, ma gli si ritorce contro perchè gli italiani sono molto più intelligenti”.
Senza arrivare a dire che Renzi sta “distruggendo l’Italia” la gaffe comunque resta e il premier “twittarolo” anche lui non dovrebbe lamentarsi tanto per come funzionano i social media, lo sappiamo tutti. In realtà la visita del re di Norvegia è stata importante per altri motivi. Dopo la gaffe romana, il sovrano norvegese è andato a Milano per partecipare all'”Italian-Norvegian Energy Dialogue”, l’accordo stipulato in queste ore a Milano tra Italia e Norvegia in tema di energia e petrolio. L’accordo è stato stretto tra la norvegese ONS forte nel mare del Nord e OMC più focalizzata sul Mediterraneo. OMC è la stessa organizzazione che ogni due anni tiene a Ravenna uno degli eventi clou dell’offshore mondiale.
Ecco, il succo della visita di re Harald è questo. Una stretta di mano (mancata) tra due Paesi lontani ma resi più vicini dalla iniziativa comune sulla energia. La Norvegia, che non fa parte della Ue, può essere un Paese interessato ad investire nel nostro Paese. Speriamo che non finisca come con altri Paesi e altri investitori, che proprio in materi di energia, gas e petrolio, hanno recentemente fatto i bagagli, ritenendo la burocrazia e i passi falsi dei governi italiani troppo pericolosi per restare nel Belpaese.