Renzi: giù tasse e bene economia. Toti: “Ogni giorno chiudono 76 attività”

Ieri nella sua enews il premier Matteo Renzi ha tracciato un bilancio estremamente positivo, dal suo punto di vista, sull’azione di governo nel 2015: "Il 2015 ha visto l’approvazione di leggi attese da molto tempo. E spesso passate sotto silenzio", ha detto Renzi, rivendicando punto per punto i 15 obiettivi realizzati dal governo: riforme, articolo 18, pil in crescita, riduzione delle tasse sulla casa, occupazione, un nuovo ruolo per l’Italia all’estero, più peso in Europa, il successo di Expo.

Renzi nello stesso tempo ha annunciato che ci sono ancora molte cose da fare, a partire dai diritti civili, cittadinanza e legge sulle unioni civili. Ma a parte le divisioni che si apriranno con ogni probabilità nella maggioranza e anche dentro il Pd sulla controversa legge Cirinnà e in particolare su temi come la stepchild adoption, in attesa del discorso di fine anno del premier è come se tutto questo venisse oscurato dalle nubi che si addensano sulla fine del 2015: con il salva banche, i risparmiatori in piazza, la sfiducia al ministro Boschi e poi, tanto per restare all’oggi, alle polemiche sull’inquinamento, ai blocchi della circolazione nelle città con annessi disagi per i cittadini, aprendo la strada a Beppe Grillo e ai suoi attacchi sommari contro Governo ed enti locali.

Del resto anche i tanto sbandierati successi sul fronte economico andrebbero ridimensionati. Le tasse, nonostante quello che dice Renzi, non scendono in modo davvero incisivo, i dati della Cgia di Mestre ma anche quelli forniti ieri dal Codacons sui prossimi ed eventuali aumenti dei prezzi e delle tariffe, descrivono un Paese diverso da quello raccontato dal premier. "Ogni giorno chiudono 76 attività e il saldo tra aperture e chiusure segna un drammatico -29mila (dati Confesercenti). Battuta ogni previsione più fosca. È questa l’Italia di Renzi?", ha scritto su Facebook Giovanni Toti, presidente della regione Liguria e consigliere politico di Forza Italia.