Renzi in Libano, Meloni: “In mimetica fa tenerezza”
22 Dicembre 2015
di redazione
"E’ un momento molto importante e delicato in questa parte di mondo. L’Europa deve guardare di piu’ e meglio in questa direzione", lo ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi a Beirut, in Libano, richiamando l’Unione Europea alle sue responsabilità. Un’altro punto in agenda che il premier italiano vuole condurre in Europa insieme a quello sulla austerità. La strategia dell’Italia per il Libano, Paese tornato negli ultimi giorni a infiammarsi con gli ultimi lanci di razzi dal confine libanese su Israele, è la stessa per tutto il Medioriente: pieno coinvolgimento dei nostri alleati in Europa e un ruolo di primom piano dall’Italia verso Africa e Medioriente. Va anche ricordato che la situazione dell’Italia, il paese europeo al secondo posto dopo la Grecia per numero di migranti giunti in Europa nel 2015 (150 mila), non è paragonabile a quella del Libano, dove su una popolazione di quattro milioni di abitanti un milione e mezzo sono profughi provenienti dalla Siria. L’Europa ha già stanziato 500 milioni di euro per il Libano. Tre miliardi alla Turchia. "Se non si investe nella scuola e nel sapere si rischia di consegnare i giovani all’estremismo", ha detto Renzi. Cultura, educazione, bellezza, per il presidente del consiglio italiano sono al armi migliori per tornare a stabilizzare il Medioriente. "Il governo si sta rendendo conto della gravità del decreto salva banche, Renzi si è inventato la ‘qualunque’ per distogliere l’attenzione, e lo dimostra la sua visita in Libano. Premier in mimetica? Ho provato tenerezza per lui," così il leader di Fdi, Giorgia Meloni, ha commentato la visita di Renzi alla base Unifil di Shama, durante la trasmissione Ballarò su Rai3. L’Italia potrebbe assumere nei prossimi mesi una missione simile a quella in Libano anche in Libia, se il Governo di unità nazionale dovesse stabilizzare un minimo le cose dall’altra parte del Mediterraneo.