Renzi in viaggio per la Campania, ad attenderlo vecchi alleati e compagni di partito sul piede di guerra
25 Settembre 2012
di S. F.
Sta arrivando. Da Firenze, passando per Roma. Domani pomeriggio, il camper bianco di Matteo Renzi metterà la freccia e parcheggerà all’ombra del Vesuvio. Inizierà dall’Hotel Continental di Napoli, per poi proseguire verso Avellino e Benevento la tappa campana dell’"Adesso Tour". Qualcosa, però, ha preceduto la discesa del "Sindaco Rottamatore". Cosa? Le polemiche, ovviamente. E gli interventi, spesso piccati, di militanti, amministratori ed ex protagonisti della politica campana.
Ad aprire le danze era stato, la settimana scorsa, Luigi De Magistris il quale, a proposito dello sfidante di Bersani, aveva detto: "Nel programma di Matteo Renzi ci sono tratti di innovazione, dato che è un giovane ed è un fatto positivo, ma anche molti tratti di continuità con le politiche liberiste. Non dimentichiamo che tra Marchionne e gli operai di Pomigliano disse di stare con Marchionne, e non mi pare un cambiamento rispetto a quanto visto negli ultimi anni". Insomma, tra di loro non corre buon sangue, anche se Beppe Grillo li aveva etichettati entrambi (insieme al milanese Pisapia) come Sindaci "multicolor", eletti per amministrare e interessati ad essere leader politici.
Un guanto di sfida è arrivato poi, solo l’altro giorno, dallo stesso partito di Renzi: dal Pd napoletano. La voce, quella di Matteo Pisani, presidente dell’ottava municipalità di Napoli. "Renzi venga a visitare Scampia"- aveva dichiarato in tono provocatorio. "Inizi a mostrare da qui il cambiamento di cui tanto parla!"
Clemente Mastella, invece, è andato oltre e, pur non schierandosi contro il primo cittadino di Firenze, ha di fatto scoperto il velo sul clima non certo armonioso che si respira nelle stanze del Partito Democratico. "L’apparato del partito non gli permetterà di vincere le primarie, eppure vincerebbe sicuramente le elezioni", il commento dell’ex guardasigilli, che poi ricorda la sua esperienza alle primarie del 2005:" Quelle? primarie all’italiana. Già si sapeva che avrebbe vinto Prodi. Ricordo pullman di vecchietti che venivano portati a votare di paese in paese: dove scendevano apponevano un altro voto…."
Insomma, Renzi non ha ancora messo piede sul palco dell’Hotel Continental e il polverone di polemiche già si fa denso. Del resto, la Campania e Napoli in particolare serbano un brutto, bruttissimo ricordo del partito Democratico. Dai governi targati Bassolino alla Iervolino, passando per il pasticcio di Cozzolino alle ultime primarie democratiche. Allora (gennaio 2011) Bersani non riuscì a gestire una situazione delicata, consegnando di fatto la vittoria a De Magistris.
Domani Bersani non ci sarà, ma andrà in scena una sfida a distanza. In Campania, all’interno dei circoli democratici, i comitati a favore del Sindaco toscano iniziano a venir fuori, ma per ora giocano al gatto e al topo con i fedelissimi di Bersani. Un po’ come se esistessero due partiti in uno. Ecco perché in Campania, in vista delle primarie, i giochi sembrano ancora del tutto aperti. E la guerra nel Pd, pure.