Renzi, incarico da Napolitano. Ncd: Patti chiari, maggioranza stabile

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Renzi, incarico da Napolitano. Ncd: Patti chiari, maggioranza stabile

18 Febbraio 2014

Matteo Renzi ha accettato l’incarico "con riserva" di formare il nuovo Governo dopo essere salito al Quirinale ed aver incontrato il presidente Napolitano. A breve, Renzi dovrà schiarirsi le idee sulla scelta dei ministri e definire il perimetro dell’alleanza con il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano. Il leader di Ncd ha definito "determinante" l’apporto del suo partito alla nascita del nuovo esecutivo, senza del resto darlo per scontato. Il plotone di senatori di Ncd in Senato è fondamentale per i renziani che hanno negato a più riprese giochetti con Forza Italia. Se è così, tertium non datur.

Renzi avrebbe in mente un governo di 16 o 18 nomi, più ampio del previsto, con una sua componente, una rappresentanza nutrita del Pd, i dicasteri per Ncd, Udc e Scelta Civica. Mentre sui giornali impazza il totonomine – e ci si interroga soprattutto sul nome destinato al ministero della Economia – l’obiettivo è trovare un programma condiviso proprio con gli alfaniani. Meglio prendersi un po’ di tempo, riflette Maria Elena Boschi, confermando che il programma di governo va condiviso "fin nelle virgole", come dicono da Ncd. "Il tempo in più che servirà a descrivere quei dettagli che fanno la differenza sarà poi recuperato nelle decisioni di governo e nell’esame parlamentare", è il giudizio del presidente dei senatori Ncd, Maurizio Sacconi.

Da una parte bisogna completare il percorso avviato dal Governo Letta sulle riforme istituzionali, la legge elettorale su cui anche Forza Italia ha confermato il suo appoggio, la del riforma del bicameralismo paritario, il Titolo V, dall’altro fissare paletti non negoziabili per Ncd, per esempio in materia di temi etici. La riforma del lavoro, la riduzione del cuneo fiscale, meno tasse alle imprese e detrazioni per le famiglie, misure per rendere meno ostile il rapporto tra fisco e contribuenti, sono tutti temi sui "non basterà indicare titoli o linee generali", chiosa Sacconi. Forse non sarà un accordo di 170 pagine come il testo che ha sancito la "Grobe" tedesca, l’accordo in Germania tra Merkel e socialisti, ma "patti chiari, maggioranza stabile".