Renzi: “Napolitano ha ragione, ho sbagliato su referendum”. E adesso? Vince il NO!
02 Ottobre 2016
“Napolitano mi ha un po’ criticato,” dice Matteo Renzi, “ma è giusto e utile ricevere critiche da chi ha saggezza ed esperienza. Sono felice di farne tesoro”. Il premier incassa le critiche del presidente emerito sul referendum costituzionale e ammette che aver personalizzato il referendum è stato un errore, un errore che adesso il fronte del Sì rischia di pagare caro al voto del 4 dicembre. “E’ vero, io ho sbagliato a giocare il futuro del governo sulla riforma costituzionale, ma ho sbagliato in buona fede. Ho sbagliato, capita di sbagliare quando si fanno le cose”.
Renzi parla dal Teatro Rossini di Pesaro, dopo il confronto tv con Gustavo Zagrebelsky, durante il quale l’inquilino di Palazzo Chigi aveva già riconosciuto l’errore: a quanto pare è questa la prima mossa nella campagna referendaria a due mesi circa dal voto, far capire che l’errore di comunicazione c’è stato e metterci una pezza. Ma le parole di Napolitano sono state chiare. “Se vince il Sì è una cosa molto buona”, ha detto l’ex presidente parlando alla scuola di formazione dei giovani Pd. “Dobbiamo stare attenti però a come si porta avanti questa campagna, abbiamo ancora due mesi, perché non si è partiti bene. Sono stati fatti degli errori che hanno facilitato il NO“, parole che non fanno sconti a Renzi.
Napolitano aggiunge che ora “Renzi ha capito”, ma “il tempo conta, ed è tanto che persone si sono opposte alla riforma perché erano contro Renzi”. Insomma, Napolitano resta schierato per il fronte del Sì alla riforma costituzionale ma ha intuito che gli errori commessi fino a questo momento da Renzi rischiano di far perdere il referendum. Renzi da Pesaro cerca di salvare il salvabile: “Non si vota sul governo e non si vota sulla legge elettorale che comunque per me è ottima”, tanto ottima da essere disponibilissimo a cambiarla, come ha detto parlando con Zagrebelsky. E intanto piovono nuove critiche a parte di Carlo Smuraglia, presidente nazionale di Anpi, convinto che con la riforma Renzi “si crea un piccolo mostro che è il Senato. Che non si sa ancora bene come verrà eletto e che, sebbene depotenziato, manterrà delle funzioni importanti”.
Il problema di Renzi a questo punto è cercare di coprire le falle aperte nella campagna referendaria, lo sentiremo scusarsi altre volte, ma come sa bene chi si sta battendo per il No al referendum il problema non è solo la comunicazione politica sulla consultazione popolare, che ha portato a una atmosfera divisiva nel Paese, bensì il merito stesso della riforma, una riforma pasticciata e pericolosa, che rischia solo di complicare la vita degli amministratori locali, e di far fare un passo indietro invece di rilanciare l’Italia a livello internazionale. Insomma, gli “errori” della coppia Renzi-Boschi sono sia nel metodo che nel merito.