Renzi sbaglia i numeri. E Padoan: “Rivedremo le stime al ribasso”

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Renzi sbaglia i numeri. E Padoan: “Rivedremo le stime al ribasso”

13 Settembre 2016

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, intervenendo al convegno annuale di Euromoney, ha detto che nelle stime della nota di aggiornamento che il governo pubblicherà a breve la previsione del Pil sarà rivista al ribasso.

Renzi rimandato in numeri e slides: i suoi numeri erano sbagliati e Padoan ha ammesso: “Pil, conti da rifare”. Sbagliate le slide di Renzi, sbagliate le previsioni di crescita del Pil, così come sono sbagliati i conti del Governo: è il ministro delle Finanze Pier Carlo Padoan ad ammettere che le previsioni contenute nel documento di programmazione economica e finanziaria sono da riscrivere, al ribasso. 

La situazione del sistema bancario è delicata, il sistema si sta muovendo nella giusta direzione al riguardo, ha detto ancora Padoan, aggiungendo che in molte occasioni il valore considerato per gli Npl ( le sofferenze bancarie) italiani è esagerato. Gran parte degli Npl è concentrata in un numero ridotto di banche.

L’economia italiana “sta crescendo ma non così velocemente come vorremmo vedere”. Parole chiare nel corso del intervento del titolare del dicastero di via XX Settembre all’Euromoney Conferences e che suonano come una sirena d’allarme per tutto l’esecutivo.

Se nel Def presentato ad aprile era indicata una crescita dell’1,2% per il 2016 e dell’1,4% per il 2017, le slide presentate a fine agosto per i 30 mesi del Governo Renzi correggevano lo stesso dato all’1% per il il 2016, ma le previsioni del Fondo monetario internazionale sono ben peggiori: le stime dopo le analisi che fotografano l’economia italiana a luglio, prevedono una crescita che difficilmente superare lo 0,9%, arrancando fino all’1% il prossimo, in linea con il bollettino economico della Banca d’Italia.

Se i dati Istat certificano una crescita dell’occupazione, per il mese di luglio l’istituto di statistica aveva fornito una stima degli occupati in calo dello 0,3% rispetto al mese di giugno. Indicativo anche il rapporto Consob sugli investimenti finanziari delle famiglie italiane: “negli ultimi anni la ricchezza netta delle famiglie dell’Eurozona è aumentata (+3,2% nel 2015), mentre è rimasta sostanzialmente invariata in Italia (+0,4% circa nel 2015). Preoccupante il divario crescente tra l’economia reale e quella speculativa: l’aumento delle attività finanziarie (+5,2%) è controbilanciato da una drastica riduzione delle attività reali (-3%).

Per la manovra di bilancio 2017 il Governo conta di trovare capitali freschi da una  nuova operazione di rientro dei capitali dall’estero.