Renzi si prende la seconda sberla dalla Merkel e l’Italia ci va di mezzo
24 Settembre 2016
Dopo la prematura fine del “direttorio a tre” Merkel-Hollande-Renzi che si è consumata al vertice di Bratislava, mercoledì prossimo la cancelliera tedesca ha deciso di chiamare a Berlino il presidente francese e quello della commissione europea Juncker per una bella cena organizzata dallo European Round Table of Industrialist, associazione degli industriali europei. Tra gli ospiti possiamo immaginare che ci saranno anche i capitani d’impresa italiani. Ma non il presidente del consiglio Renzi, Angela non lo ha invitato neanche stavolta.
Le reazioni in Italia alla notizia sono state di due tipi. La prima è stata quella tipica dei teorici del “diluvio”: se Renzi perde il referendum non ci sarà un’opposizione in grado di governare, arriverà la Troika e via discorrendo, per cui votiamo Sì alla riforma costituzionale e torneremo a sedere ai vertici ristretti della Ue. Pura propaganda. Ma c’è anche chi ha provato a fare un ragionamento più sottile, sempre nel tentativo di tirare acqua al mulino del premier. E’ stato evocato l’interesse nazionale, “my country, right or wrong!”, come dicono gli americani, non possiamo non dirci tutti renziani davanti agli schiaffi che Merkel sta tirando al nostro Paese.
Al nostro Paese? E Berlusconi, allora? Ai tempi del suo ultimo governo al Cavaliere sull’Europa fu rimproverato di tutto, si disse che era inadeguato perché faceva il simpatico nelle foto-opportunity, finché arrivarono i risolini franco-tedeschi usati strumentalmente dai media e dalla opposizione in Italia per disarcionarlo. Dunque quello inflitto a Berlusconi sarebbe stato uno schiaffo al Cav., lui in persona, mentre quello tirato a Renzi è uno schiaffo dato all’Italia? Ma dai!
Diciamola la verità una volta tanto: il mancato invito della Merkel a Berlino significa proprio caro Matteo, non ti conviene usare l’antieuropeismo a uso interno per recuperare qualche voto, non ci convincono più le tue giravolte altalenanti e i voltafaccia improvvisi. La tua politica europea è sbagliata.
Questo sembra pensare Angela, altro che prendersela con l’Italia. Ce l’ha proprio con il presidente del consiglio. Perché se è vero che le relazioni europee, il concerto europeo, il grande gioco tra le potenze del vecchio continente è una partita difficile da vincere, soprattutto quando un Paese decide di isolarsi, non è vero che l’Europa vuole metterci all’angolo. E’ Renzi che ci si è messo da solo, che è stato escluso perché a quanto pare le sue politiche non convincono i partner e i mandarini di Bruxelles. E proprio per questo, il premier non può essere considerato un eroe della patria nel quale identificarsi.
[Vedi anche “Angela perde: tu quoque, Renzi” e “Il vertice di Bratislava e il sorrisino franco-tedesco”]