Renzi: Su riforme mi gioco tutto. Ma alla Camera non c’è nessuno
11 Aprile 2016
di redazione
“Sulle riforme mi gioco tutto”, è la scommessa di Renzi che ha presentato così in Aula il ddl di riforma costituzionale. Due anni, sei letture tra Camera e Senato, il voto finale previsto a Montecitorio in settimana, con le opposizioni sul piede di guerra che lasciano l’aula, in un deprimente spazio vuoto. Renzi passa in rassegna 25 punti, risponde a critiche e rilievi sollevati sulle riforme costituzionali: Italicum-Riforme destinato a concentrare il potere in un solo partito; premierato; il referendum confermativo.
Ma Renzi parla al nulla, i deputati di FI, M5S, Sel e Lega in segno di protesta hanno lasciato l’emiciclo di Montecitorio prima dell’ingresso del premier. “Oggi si scrive una brutta pagina per la democrazia,” dice il presidente dei deputati di FI, Renato Brunetta – il governo è presente in massa: posti in piedi per calpestare la democrazia parlamentare. Non ha ascoltato nessuno, preferendo stare alla buvette, lasciamo con dolore e rammarico”.
“Il viaggio parlamentare di una riforma nata per unire il Paese si conclude con un comizio in un’Aula vuota. Tra la partenza e il capolinea c’è il frutto dell’arroganza renziana”, scrive sulla sua pagina Facebook il senatore Gaetano Quagliariello, ex ministro delle Riforme e presidente del movimento “Idea”. “Abbandoniamo l’Aula rifiutandoci di ascoltare la glorificazione delle riforme”, il commento di Cristian Invernizzi della Lega: “Si ricordi di ringraziare il convitato di pietra Denis Verdini, senza di lui non sareste qui oggi”.