Renzi va a Taranto: dure le contestazioni. E Emiliano lo attacca: “Perdite di tempo”
29 Luglio 2016
Il premier Matteo Renzi ha inaugurato a Taranto il MarTa, il Museo archeologico nazionale e ha firmato il ‘Contratto per lo sviluppo di Taranto’, un pacchetto di investimenti da 850 milioni di euro per la città dell’Ilva.
Però l’arrivo di Renzi è stato segnato dalla contestazione di numerosissimi cittadini radunati in piazza Garibaldi al grido di: “Via da Taranto” e “assassino”. I manifestanti erano talmente arrabbiati che hanno cercato di forzare il posto di blocco delle forze dell’ordine.
“Il presidente del consiglio per la seconda volta in due anni è a Taranto e siam qui per fare il punto della situazione. Vogliamo guardare la città con gli occhi della concreta speranza e non con le frasi in libertà, gli impegni vani, i numeri in libertà”, ha detto Renzi. Aggiungendo: “E’ tutt’altro che una passerella, noi siamo qui per verificare i risultati concreti e cosa manca. Troppo spesso la politica a Taranto ha pagato con assegni a vuoto, con cambiali che non potevano essere riscosse. E’ finita la stagione degli assegni a vuoto. Ciascuno deve fare il suo pezzo di strada, ma il nostro impegno è di collaborare e di lavorare insieme.”
E poi la critica rivolta direttamente a Emiliano: “Ci sono molte partite aperte, su molte c’è piena assonanza con le istituzioni presenti a qusto tavolo, su altre un pò meno, a leggere i giornali. Direi, Michele sull’Ilva. Ma su Taranto le istituzioni devono andare avanti con determinazione”.
Ma il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano (Pd), che nelle scorse ore aveva polemicamente rimarcato di non essere stato invitato, ha commentato: “Da quanto mi sembra di capire per Taranto non c’è una lira in più, non so se è chiaro, sono tutti soldi che erano stati già stanziati dall’amministrazione precedente regionale e solo in piccola parte dai governi passati. Qui, oggi, abbiamo fatto solo un riepilogo, una ri-firma. La ri-firma è un istituto giuridico che ho appreso essere nell’ordinamento italiano”.
A sua volta il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio, nel tentativo di portare acqua al mulino del suo partito, ha fatto il punto sulle opere del porto di Taranto, in dieci anni e sino al 2012 nel porto erano stati spesi “circa 35 mln di euro, negli ultimi tre anni sono state cantierizzate opere per 418 mln di euro, e questo è un passo avanti significativo”.