Repubblica Ceca vs Portogallo, viaggio tra il calcio romantico e l’Europa che fu
21 Giugno 2012
Finalmente si fa sul serio. Scattano i quarti di finale, di fronte Repubblica Ceca e Portogallo. Due scuole calcistiche diverse, due culture diverse, due storie diverse eun obiettivo comune lanciarsi verso il futuro passando per la semifinale del Campionato Europeo.
I cechi sono già alla seconda generazione di campioni, dopo l’ondata di fine anni ’90 che ha portato alla ribalta Nedved e Poborsky. Oggi le stelle sono Rosicky, Cech e Baros, un bel traguardo per una nazione nata solo 20 anni fa. Nel gennaio del 1993 infatti furono fondate contemporaneamente e in maniera del tutto pacifica Repubblica Ceca e Slovacchia: il grande successo fu il riconoscimento immediato e pieno per entrambe da parte di Stati Uniti ed Europa. Istituzionalmente, il paese è una repubblica parlamentare che ha aderito all’Unione europea il 1º maggio 2004. Insomma una realtà moderna e in evoluzione, quanto di più lontano dalla storia lusitana.
Senza dubbio, si identifica l’età d’oro del Portogallo tra il XV e XVI secolo quando navigatori ed esploratori portoghesi dominavano il mondo. A loro si deve l’apertura della rotta per l’India fatta da Vasco da Gama grazie al il superamento del Capo di Buona Speranza. Di fatto, i buoni rapporti con alcuni regni islamici diedero il via al trasferimento di molti matematici e scienziati arabi in Portogallo, venendo così a creare dei centri scientifici di grande importanza per lo sviluppo delle tecnologie navali. Ma non solo, questa espansione permise la colonizzazione delle coste dell’Africa e l’avvio di un commercio di spezie con l’India e le nazioni affacciate sull’Oceano indiano.
Sul campo, le due compagini si sono affrontate solo due volte, e sempre nella fase finale dei Campionati Europei. Sedici anni fa, in Inghilterra, i cechi hanno sconfitto il Portogallo per 1-0, raggiungendo poi la finale di EURO ’96. A Euro 2008 invece il Portogallo si è imposto 3-1 nella seconda giornata della fase a gironi.
Saranno quindi 90 minuti caldi, nervosi e votati all’estemporaneità. I 22 in campo non brillano certo per organizzazione di gioco e compattezza, sarà più un match per solisti. Da una parte il calcio romantico e un po’ barocco dei cechi, dall’altra lo strapotere fisico di Cristiano Ronaldo e la velocità di Nani. Preparandoci all’ennesima figuraccia pronostichiamo il passaggio del turno dei lusitani, magari dopo un passaggio ai supplementari.