Responsabilità civile dei pm, la Lega tira dritto ma il Pdl chiede prudenza
30 Giugno 2011
"L’articolo 18 non si tocca. Al massimo, si può migliorare, ma il principio rimane". E’ quanto ha affermato Gianluca Pini (Lega), relatore del ddl Comunitaria in discussione alla Camera. L’articolo menzionato dal parlamentare del Carroccio è quello sulla responsabilità civile dei magistrati, una norma che, da due giorni, è il sassolino nella scarpa della maggioranza.
La proposta di legge in questione ha lo scopo di modificare la legge Vassalli del 1988 che prevede, nel caso di "dolo o colpa grave" di un magistrato che compie un errore nell’esercizio della sua funzione, il risarcimento nei confronti dei cittadini da parte dello Stato. Pini ha intenzione invece di "allargare" il provvedimento anche ai casi di "violazione manifesta del diritto" e, inoltre, di affermare il principio secondo il quale dovrebbe essere il magistrato (e non lo Stato) a pagare la sanzione. Si introdurrebbero così due diversi livelli di responsabilità: il primo nel caso di una violazione intenzionale del codice da parte del giudice, la seconda nel caso di un’erronea applicazione del diritto.
Insomma, un giro di vite sulle toghe molto determinato sul quale sono in molti a volerci andare coi piedi di piombo. Non solo il Csm e Magistratura democratica (l’area di centrosinistra delle toghe), secondo i quali il provvedimento rappresenta un’intimidazione nei confronti dei giudici e una limitazione delle loro prerogative, non solo l’Ufficio legislativo di Palazzo Chigi (composto da esperti di diritto, fra i quali anche magistrati), ma anche esponenti dello stesso Pdl. Secondo quanto si vocifera in Transatlantico, infatti, alcuni esponenti del governo avrebbero il timore che una stretta troppo severa possa causare "spiacevoli" ritorsioni politiche in vista dell’approvazione di altri provvedimenti che, sempre in materia di giustizia, l’esecutivo dovrà affrontare nei prossimi mesi.
Quello che rimane da capire è il perché, ora che anche il Pdl chiede ai suoi la massima prudenza, la Lega sia così decisa a dar battaglia ai magistrati. Un chiarimento che probabilmente avrà ritenuto necessario lo stesso Silvio Berlusconi che ieri, durante una pausa dei lavori dell’Aula, ha presieduto un piccolo briefing nella sala del Governo della Camera. Al confronto erano presenti il capogruppo Fabrizio Cicchitto, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, il capogruppo della Lega, Marco Reguzzoni, e lo stesso Gianluca Pini.
Ad ogni modo, messa da parte la politica, è vero che nel 2009 Bruxelles ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia, colpevole di non aver fino ad oggi affermato in modo adeguato il diritto dei cittadini ad essere risarciti dei danni causati dagli errori dei magistrati. Così come è vero che, con il referendum del 1987, l’80% dei votanti si espressero a favore della responsabilità civile diretta dei magistrati, affermando un principio che, nell’attuale legge Vassalli, è stato di fatto ribaltato.
Cosa deciderà la maggioranza su questo tema non è ancora chiaro, visto che la seduta di ieri sera è slittata a data da destinarsi. Ciò vuol dire che il verdetto arriverà solo nel giorno in cui la Camera riprenderà la discussione sul provvedimento, un appuntamento che sarà fissato oggi durante la riunione dei capigruppo.