Responsabilità sociale, come rivoluzionare il concetto di impresa

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Responsabilità sociale, come rivoluzionare il concetto di impresa

14 Novembre 2013

Oggi sono in molti a parlare di Csr (Corporate Social Responsibility), ma essa non va in realtà confusa, benché venga fatto frequentemente, con la filantropia. Donare è giusto, pur non essendo l’essenza della Responsabilità sociale d’impresa, che invece si pone come una forza che rivoluziona il concetto stesso di impresa e va in profondità a plasmare le strategie, toccando la governance, i prodotti, le relazioni con i soci, i clienti, le comunità.

In realtà molto spesso, invece, numerose aziende che praticano la filantropia, operano attivando programmi ad hoc che hanno poco a che fare con la realtà e la strategia dell’impresa, con risultati a volte controversi, che rischiano di sconfinare nel semplice “social washing”, in cui si celano necessità di comunicazione, frequentemente non solo dell’impresa, ma anche di altri portatori di interesse.

Non è questo il caso delle Popolari che da sempre, nel corso della loro storia, hanno improntato la loro azione sulla responsabilità sociale, ben prima che questa divenisse una consuetudine e fosse teorizzata. È bene ricordare che il modello economico di questi istituti, che si concentra sulle attività tipiche di raccolta del risparmio e di concessione del credito – ossia quelle “tradizionali” – si è rivelato più solido rispetto al deterioramento del tessuto economico portato dalla recessione economica.

Nel nostro Paese il legame delle Banche Popolari con il proprio territorio si realizza concretamente attraverso un impegno di lungo termine nella promozione economica, sociale, civile e culturale delle comunità.

Il comportamento costante mantenuto negli anni dalle Banche Popolari a sostegno dei territori in diverse fasi del ciclo economico, permette loro ancora oggi di essere parte integrante ed attiva dello sviluppo delle comunità locali sia per quanto attiene l’aspetto economico sia per quello sociale, diventando per tutti coloro che operano e lavorano sul territorio, in particolare PMI e famiglie, un punto di riferimento prezioso ed insostituibile. Esse contribuiscono così, grazie al proprio patrimonio di relazioni con la comunità locale sviluppato nel tempo, alla formazione ed accumulazione di capitale sociale per tutti coloro che vivono nel territorio.

In particolare, estremamente rilevante è stata l’attività di prossimità verso progetti o iniziative di natura solidaristica, sociale e culturale, da parte delle Banche Popolari italiane. Queste azioni, contraddistinte dalla totale gratuità, costituiscono un pilastro cardine del modus operandi di questi istituti. Infatti, all’interno degli statuti di ogni banca è indicato che una quota dell’utile che oscilla fra il 5% e l’8%, sia destinata a tali iniziative. Nonostante la crisi, gli istituti del Credito Popolare hanno continuato ad erogare risorse per il sostegno delle diverse attività organizzate sul territorio e a favore di vari enti, in particolare di quelli del terzo settore, anche in un anno di particolare difficoltà che ha registrato una contrazione dell’utile generale per tutto il sistema.

Nel 2012 le iniziative in campo sociale hanno superato i 130 milioni di euro ed è importante evidenziare che questa cifra riguarda soltanto la ripartizione dell’utile d’esercizio, non considerando le somme di rilevanza collettiva che vengono contabilizzate tra gli oneri di conto economico. Se infatti si tenesse conto di tali interventi la somma complessiva dovrebbe essere aumentata almeno di un ulteriore 50%.

Proprio per via di un modello operativo completamente incentrato sul sociale diventa difficile stimare, a livello monetario, il completo sostegno delle Banche Popolari nei confronti dei territori serviti. È questa una chiara dimostrazione che esse, rimanendo fedeli alla loro vocazione, hanno continuato ad impegnarsi in questi anni con dedizione e spirito di servizio verso le comunità a cui appartengono. Ciò ha permesso loro di mostrare una tenuta migliore, associata ad un equilibrio gestionale di lungo periodo senza abbandonare al proprio destino quel tessuto sociale di cui sono espressione e parte integrante.

* Segretario Generale Associazione Nazionale fra le Banche Popolari