Ricetta Onu contro Zika, ma c’è troppo allarmismo

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Ricetta Onu contro Zika, ma c’è troppo allarmismo

06 Febbraio 2016

Sarebbero nove le persone sotto osservazione in Italia per aver contratto il virus Zika in altri Paesi zone a rischio. L’ultimo un viaggiatore di ritorno dalla Repubblica Dominicana, curato all’ Ospedale civile di Venezia. L’Assessore regionale alla Sanità in Veneto lo rende noto e precisa: "Non c’è alcun motivo di allarme, primo perché Zika è monitorato in Veneto sin dal 2010 (con Chijkungunya e Dengue), sia negli umani che nelle zanzare che ne sono i vettori, secondo perché, se si presenta, siamo in grado di curarlo efficacemente".

 

All’istituto Spallanzani, la struttura che ha già ospitato l’epidemia di Ebola, è stata ricoverata un’altra persona di rientro da un viaggio in Brasile a metà gennaio. Gli esami virologici hanno messo in evidenza la presenza di infezione da Zika. Tutti i pazienti, ad oggi in tutto nove casi noti di contagio, sono guariti. Il direttore del dipartimento Malattie infettive parassitarie e immunomediate dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Gianni Rezza, ha indicato: "I sette casi (cui si aggiungono gli ultimi due a Venezia e a Roma, ndr) sono del 2015-2016, mentre nel 2014 sono stati tre".

 

La trasmissione di Zika. Il Center for Disease Control and Prevention USA ha pubblicato delle linea guida specifiche per le donne in gravidanza, in cui si consiglia di evitare i rapporti sessuali o usare il preservativo fino alla nascita del bambino nei rapporti con i partner che hanno viaggiato nei Paesi interessati. In Gran Bretagna, l’omologo del Servizio sanitario nazionale italiano, il National Health Service, ha aggiornato le proprie linee guida raccomandando un’ecografia immediata per le donne in gravidanza di ritorno dai Paesi colpiti dal virus, o che hanno viaggiato nelle zone a rischio.  Il virus può trasmettersi anche tramite trasfusione, per questo ora in molti Stati, come l’Italia, i donatori che hanno soggiornato nei Paesi colpiti devono aspettare 28 giorni prima di donare.

 

Virus anche in saliva e urina. I ricercatori precisano: "Non significa che per questo vi sia una capacità di trasmissione attraverso la saliva e l’urina".  L’istituto brasiliano per la salute Oswaldo Cruz Foundation (Fiocruz) ha fatto sapere di aver scoperto per la prima volta il virus Zika attivo in campioni di saliva e urina, quindi indagherà sulla possibile trasmissione della malattia tramite i fluidi corporei.

 

Il legame con la microcefalia. Le autorità sanitarie mondiali continuano a indagare per accertare in modo scientifico l’esistenza del legame fra l’infezione da virus Zika in gravidanza e lo sviluppo di difetti neurologici nei bebè alla nascita. Per cui i bambini nascono con il cranio più piccolo del normale. "Gli esperti – ha spiegato nei giorni scorsi il direttore generale dell’Oms, Margaret Chan – sono stati d’accordo nell’affermare che la relazione causale tra l’infezione da virus Zika in gravidanza e la microcefalia è ‘fortemente sospetta’, anche se non è ancora scientificamente provata". La malattia, che viene trasmessa dalle zanzare infette del tipo Aides aegypi (l’interrogativo principale a riguardo è se, in futuro, possa essere veicolata anche da zanzare diffuse da noi, come l’Aedes albopticus, nota come “zanzara tigre”) è stata registrata ormai in 30 Paesi, soprattutto in America Latina e nei Caraibi.

 

Occorre “garantire la salute di tutti”. L’ultimo appello sull’epidemia lanciato questa volta non dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ma direttamente dall’Onu. "Le leggi e le politiche che limitano l’accesso" all’aborto, secondo Onu, "dovrebbero essere urgentemente riesaminate in conformità con i diritti umani, al fine di garantire, in pratica, il diritto alla salute per tutti", è l’appello del commissario Zeid Ra’ ad Al Hussein. "Bisogna consentire, nei Paesi colpiti da Zika, l’aborto e la contraccezione», e ha incalzato tentando di specificare  «il consiglio formulato da alcuni governi alle donne di ritardare la gravidanza ignora la realtà del fatto che molte donne e ragazze non possono semplicemente esercitare il controllo su se o quando o in quali circostanze rimanere incinte, soprattutto in un ambiente in cui la violenza sessuale è così comune".

 

La confusione dettata dall’OMS. Ma le modalità di trasmissione del virus restano poco chiare. Il virus Zika non sembra essere letale in molti dei casi descritti. Il legame con le zanzare ancora non è stato scientificamente provato, e secondo alcune fonti i casi davvero accertati in Brasile sarebbero un decimo di quelli da subito sbandierati. Il rischio è di generare il solito clima di allarmismo, paura e confusione, una responsabilità che rischia di ricadere sulla Organizzazione Mondiale della Sanità e sulle stesse Nazioni Unite.