Richard Falk, l’ebreo che odia Israele esperto Onu per la Palestina

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Richard Falk, l’ebreo che odia Israele esperto Onu per la Palestina

17 Giugno 2008

Dopo l’amico di Gheddafi e di Mugabe, lo svizzero Jan Ziegler, ecco una “new entry” assolutamente “palestinian correct” come esperto per il Council for Human Rights delle Nazioni Unite. Stavolta l’Onu ha scelto un ebreo che odia gli israeliani e gli americani, Richard Falk (nella foto), autore di saggi e coautore di libri in cui spiega che le “twin towers” gli Usa se le sono fatte da sole. “Una demolizione controllata dei due edifici”. Mentre, come è ovvio, nessun aereo ha colpito il Pentagono. 

La candidatura di questo signore come esperto per “La situazione dei diritti umani in Palestina e altri territori arabi occupati” è stata largamente caldeggiata da alcuni paesi arabo-islamici. Già la dizione dell’incarico è tutta un programma: implicitamente infatti ammette che Israele non è mai esistito. E’ solo un territorio arabo occupato. D’altronde, questo professore emerito di diritto internazionale a Princeton è all’altezza del suo compito: se il suo  predecessore aveva paragonato l’occupazione israeliana all’apartheid sudafricano, lui ha fatto di più, si è spinto a fare un parallelo con l’occupazione nazista della Francia. 

Nel 2002, in piena seconda Intifada, quando nello stato ebraico la gente mandava i figli a scuola su due autobus diversi per salvarne almeno uno in caso di attentati suicidi, lui si esprimeva così: “La resistenza palestinese gradualmente si è incamminata su un’opzione militare e i “suicide bombers” sembrano gli unici mezzi ancora disponibili per infliggere sufficienti danni a Israele così che la lotta possa continuare”.

Come si accennava, la scelta su questo consulente è stata praticamente imposta da alcuni paesi arabo-islamici, tra cui il Pakistan e l’Egitto, che stavolta potranno vendersi alla propria opinione pubblica interna un vero e proprio fenomeno da baraccone: americano, che però sostiene che l’America si sia inventata l’11 settembre per scatenare la repressione contro il terrorismo islamico; ebreo, che però giustifica gli “shaheed”. 

Per le Nazioni Unite questa new entry nel Consiglio per i Diritti Umani, che fa persino rimpiangere le vecchia screditata Commissione, rappresenta una sicura garanzia che al Palazzo di Vetro le uniche violazioni dei diritti umani perseguite e condannate, anche nei prossimi anni, saranno quelle dell’odiato Occidente. E che il sito internet del Council for Human Rights continuerà a tenere anche per il futuro nei propri “high lights” la parola “Israel”. Sudan, Mynmar, Cina, nonché gli stessi Egitto e Pakistan, potranno continuare a dormire sonni tranquilli.