Ricostruzione e bugie, quella stampa che in Emilia non si piega al potere
05 Settembre 2016
“Post sisma perfetto? Le bugie restano bugie”, scrive oggi in un editoriale La Nuova Prima Pagina parlando dei fatti dell’Emilia. Giudizio sferzante se è vero, come afferma il quotidiano, che “descrivere la ricostruzione nella Bassa terremotata come un «modello» e parlare di «subito e bene» significa mentire”. “L’Emilia (intesa come quella fetta di territorio in gran parte modenese) distrutta dal sisma del 2012 non è stata ricostruita «subito e bene» come ha affermato il premier Renzi per giustificare la nomina a commissario in Centro Italia di Vasco Errani”, spiega il giornale. E “non è vero che chi critica la ricostruzione «è accecato dall’odio politico e spara baggianate» come ha scritto Bonaccini”.
Il modello emiliano? “I modelli non prevedono inchieste per l’uso di cemento depotenziato nella ricostruzione di una scuola a Finale Emilia, non prevedono infiltrazioni della ‘ndrangheta nei cantieri post sisma, non prevedono famiglie ancora fuori casa dopo 4 anni dalle scosse, non prevedono faldoni assurdi e volutamente pieni di limitante burocrazia per ottenere i risarcimenti dovuti. I modelli non prevedono centri fantasma e aziende e commercianti che resistono solo per dimostrare a se stessi di non cedere”, attacca Prima Pagina, pensando a quegli “eroi senza corazza. Uomini nudi di fronte a loro stessi. Ai loro specchi e ai loro fantasmi. Ecco questo si può dire e va detto, cari Bonaccini, Renzi, Calvano, Bursi, Bortolamasi e compagnia cantante”. Qui è possibile leggere l’articolo integrale.