Ricostruzione post sisma, Iorio sblocca 85 milioni di euro per imprese e nuovi appalti
23 Aprile 2012
La Regione Molise prova a immettere nuovo ossigeno nelle imprese locali, in difficoltà a causa della crisi economica. Il governatore Iorio – in qualità di commissario per le aree terremotate – ha firmato mandati di pagamento per circa 15 milioni di euro in favore delle aziende che hanno già eseguito lavori nei comuni colpiti dal sisma del 2002 e ha firmato anche i Decreti che consentono lo sblocco di 70 milioni di euro in favore di diversi comuni che potranno ora avviare le procedure di appalto per la ricostruzione di immobili privati di classe “A”, edifici scolastici e Chiese.
“Immettiamo –ha detto il presidente Iorio- nel sistema imprenditoriale molisano 15 milioni di euro che potranno aiutare le singole aziende in questo momento di difficoltà. Come pure avviamo lavori per 70 milioni di euro che possono consentire a varie imprese, e rispettivi operai, di riprendere l’attività e cercare di superare nel migliore dei modi questa crisi”. Sbloccati, dunque, fondi per un ammontare pari a circa 85 milioni di euro. E la Regione sta spingendo sul Governo nazionale affinché questi finanziamenti non vengano considerati ai fini del Patto di stabilità, che vincola i Comuni e gli enti locali a non sforare un certo budget di spesa. Iorio assicura di aver già avuto contatti con i ministri competenti affinché si possa giungere ad un accordo che tenga conto delle particolari esigenze del Molise.
Intanto, il 30 aprile scade la proroga del cosiddetto “stato di criticità”, che consente ai Comuni colpiti dal terremoto di avere a disposizione una struttura tecnica per la gestione di appalti e nuovi cantieri. Il Governo Monti ha concesso tempo alla Regione solo fino alla fine del mese, poi il Molise se la dovrà cavare da solo. La Regione è già corsa ai ripari preparando una legge ad hoc. La gestione della ricostruzione post terremoto in Molise sarà affidata a un agenzia regionale composta dai tecnici che hanno già lavorato in questi anni con i Comuni e da personale della Protezione civile. Un’operazione da 17 milioni di euro che sarà spalmata in tre anni. L’opposizione di centro sinistra critica il progetto e parla del “solito carrozzone”, ma con la scadenza del 30 aprile, la ricostruzione in Molise si fermerebbe definitivamente, nonostante siano già a disposizione circa 340 milioni di euro per proseguire i lavori. Senza il lavoro dei tecnici, quindi, nessun Comune è in grado di sbloccare le procedure per avviare nuovi cantieri. La Regione e gli Enti locali lo sanno, per questo sono tutti d’accordo nel proseguire su questa strada. Anche il centro sinistra, del resto, è consapevole del rischio politico che la coalizione correrebbe nel sollevare sterili polemiche senza offrire una soluzione.
Domani in prima Commissione regionale si terrà un’audizione con i rappresentanti dei tecnici che operano nella ricostruzione, chiesta proprio dal leader del centro sinistra in Molise, Paolo Di Laura Frattura. L’apertura al dialogo dell’opposizione rappresenta comunque un passaggio fondamentale per accelerare l’iter della legge nella stessa Commissione. Una volta approvato, il testo passerà nella mani del Consiglio regionale, a cui spetta l’ultima parola. A dieci anni di distanza dal sisma che ha colpito il Molise, la fase della ricostruzione è a un bivio. I tempi sono stretti perché dal 30 aprile l’intera macchina della ricostruzione post terremoto si fermerà di nuovo e sono ancora centinaia i cittadini che aspettano di rientrare definitivamente nelle loro case.