Riduzione parlamentari e semplificazione procedimento legislativo, schieramento trasversale in parlamento presenta 2 ddl costituzionali

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Riduzione parlamentari e semplificazione procedimento legislativo, schieramento trasversale in parlamento presenta 2 ddl costituzionali

10 Novembre 2016

Due proposte di legge: una per la riduzione dei parlamentari e l’altra per semplificare, attraverso una struttura di conciliazione, il processo legislativo e ridurre quindi gli effetti della “navetta” tra Camera e Senato. Le proposte di legge vengono presentate in entrambi i rami del Parlamento e sono state sottoscritte da 110 esponenti di diversi partiti. 

L’iniziativa è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio da Gaetano Quagliariello (Idea), Paolo Romani (Fi), Francesco Campanella (Sinistra italiana-L’altra Europa con Tsipras), Lucrezia Ricchiuti e Davide Zoggia del Pd. “Il numero dei firmatari – spiega Quagliariello – è molto elevato e trasversale. Non sono nemmeno tutti sostenitori del no perché questa è una proposta che dice questo: non è vero che se vince il no si blocca il processo di riforme, si può partire il giorno dopo con serietà facendo in questa legislatura quel che è possibile e mettendo le basi perché nella prossima legislatura ci possa essere una vera riforma condivisa”. 

Il primo ddl prevede la riduzione del numero dei parlamentari a 400 deputati e 200 senatori, 135 in meno della proposta Renzi-Boschi-Verdini. Il secondo ddl stabilisce invece l’istituzione di una commissione paritetica di conciliazione, composta da 30 deputati e 30 senatori che entrerebbe in funzione qualora la Camera che esamina per seconda una proposta di legge apporti modifiche al testo. La commissione sarebbe tenuta ad adottare un testo in un mese circa. 

“Noi – sottolinea Paolo Romani – non siamo qui a dire solamente no ma a presentare una riforma che ci deve immediatamente appartenere dopo la vittoria del no”. Per Davide Zoggia della minoranza dem “queste proposte dimostrano che dopo il 4 dicembre ci sarà ancora vita. Serve però la costruzione di un campo di regole condivise perché il voto lascerà un paese profondamente diviso. Il nostro tentativo dimostra che ci sono esponenti di forze politiche diverse che stanno cercando regole del gioco nelle quali possano trovarsi tutti”.