Rifiuti: le domande mai fatte a “O’ Presidente”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Rifiuti: le domande mai fatte a “O’ Presidente”

Probabilmente dopo intere giornate passate a parlare della tragedia dei rifiuti campani, gli italiani si saranno fatti un’idea precisa delle responsabilità e delle negligenze che hanno portato alla distruzione di una intera regione.

I cittadini che si identificano nell’area di centrodestra avranno avuto pochi dubbi nel riconoscere un concorso di colpa di tutte le amministrazioni locali e del Ministero dell’ambiente, ritenendo doverose le dimissioni con tanto di scuse di tutti i protagonisti.

Chi, invece, si identifica nel centrosinistra avrà compiuto illogici salti mortali nel tentativo di difendere chi difendibile non è e accollare le responsabilità alla malavita organizzata che pur operando nell’ombra, torna sempre utile quando si tratta di “scaricare il barile”.

Eppure, nei giorni immediatamente successivi alla fragorosa protesta degli abitanti di Pianura, le istituzioni hanno tentato di nascondersi dietro dichiarazioni di circostanza o meglio ancora hanno preferito tacere come se la questione non le riguardasse affatto.

Il Governatore Bassolino, o forse sarebbe meglio chiamarlo Imperatore visto il controllo che esercita da più di 14 anni sull’intera regione Campania, si è nascosto, preferendo affidare ad una lettera a “La Repubblica” la sua memoria difensiva, e soltanto dopo essersi visto accusato per giorni da una nazione intera ha ritenuto necessario presentarsi in televisione.

Certamente la dialettica non è mai stato il punto forte del piccolo uomo di Afragola e anche il solo compito di ripetere nel salotto di Bruno Vespa quanto da lui stesso scritto il giorno prima alla stampa si è verificata un’impresa ardua.

Certo, obietteranno alcuni, la compagnia del Ministro Pecoraro Scanio non era il massimo della vita, visto che proprio lui era stato un feroce oppositore di tutti i piani di smaltimento dei rifiuti partoriti dai Commissari straordinari, proprio lui quello che aveva preteso la testa di Bertolaso colpevole, a suo dire, di aver progettato uno sciagurato piano di riapertura temporanea di alcune discariche per evitare quello che oggi è sotto gli occhi di tutti.

L’indifendibile Governatore però è riuscito con un colpo da maestro ad offrire ai suoi sostenitori un piglio, chiaramente illogico e irrazionale, ma comunque sufficiente per continuare l’estrema difesa, che si potrebbe sintetizzare più o meno così: una colpa minuscola è mia, per il resto è tutto merito degli altri!

Soltanto a sentire tali parole qualsiasi italiano gli sarebbe scoppiato a ridere in faccia e invece i compagni di partito la barzelletta devono averla apprezzata veramente tanto se poche ore dopo si sono affrettati a ripeterla, come ha fatto Veltroni, trattenendosi dalle risate: “Bassolino unico ad assumersi responsabilità” e “continuare a discutere è sciocco, questo è il momento dell’azione. È un problema che va avanti da 14 anni!” (e da quanti anni Bassolino governa Napoli e la Campania?).

Già ce la immaginiamo la telefonata che sarà seguita subito dopo tra il Leader del Pd e il Presidente campano: “Antonio, con quella sulla responsabilità ci hai fatto crepare dalle risate! Si, si non preoccuparti ti ho già liberato lo scranno a Palazzo Madama per la prossima legislatura, basta che tu però non mi fai mancare il tuo appoggio eh? Si, si anche per tua moglie e per il tuo avvocato, non preoccuparti! E lasciali perdere questi cretini, si azzuffano nella monnezza ma dai il tempo di far scaricare tutto nelle discariche abusive e poi gli italiani tra qualche anno se ne saranno dimenticati.”

Allora, proprio perché gli italiani sono un popolo di creduloni e dalla memoria corta, ci si dia la possibilità di rivolgerle queste poche domande, caro Presidente prima che ci passino dalla mente:

1.    Dal 2000 al 2004 lei è stato Commissario Straordinario ai rifiuti, sotto la sua direzione tale commissariato ha incrementato le “spese generali” dai circa 16.000 euro del 1998 a 1.140.000 euro. Perché? Cosa ne ha fatto di questi soldi?

2.    Mai nessuno dei 9 commissari straordinari si è trovato a gestire un quantitavio simile di denaro (si parla di circa 2.000.000.000.000 – duemilamiliardi – di lire) proveniente dalla comunità europea e dagli aiuti di stato proprio negli anni di commissariamento Bassolino. Dove sono finiti tutti questi soldi? Come giustifica una tale spesa di denaro pubblico?<%2Fstrong>

3.    Il Comune di Napoli non è direttamente responsabile dello smaltimento dei rifiuti che è un problema regionale, tuttavia i comuni sono responsabili della raccolta differenziata che è alla base del funzionamento di qualsiasi termovalorizzatore. In 15 anni Napoli non ha mai avuto un serio piano di raccolta differenziata? Perché pur progettando termovalorizzatori (ad oggi l’unico quasi completato entrerà in funzione nel 2009!) non si è cominciato a differenziare la raccolta in città? Perché durante le numerose campagne elettorali di questi anni i candidati sindaco del centrosinistra, che hanno “venduto” continuamente ai cittadini la possibilità di risolvere questa tragedia, non hanno iniziato nemmeno il primo passaggio?

4.    Perché la Campania ha il più alto numero di occupati nel settore della raccolta rifiuti (alcune migliaia dei quali addetti proprio alla raccolta differenziata, raccolta differenziata mai fatta!) se poi l’intero sistema è paralizzato? Chi li ha assunti? Perché?

Insomma, chiunque abbia a cuore la soluzione del problema si pone queste semplici domande, ma né l’opposizione, né i giornali pur gridando allo scandalo e compattandosi contro Antonio Bassolino sono riusciti nell’impresa di estorcergli anche solo una risposta.

Forse ci riuscirà la magistratura che nei suoi confronti ha aperto un paio di “timide” inchieste, troppo timide però per poter pensare veramente ad una conclusione entro i termini della prescrizione.

E allora le resposte continui a non darle ma non si illuda di farci dimenticare il nome e il volto di colui che ha distrutto una delle terre più ricche e più belle d’Italia.