Rifiuti, Malagrotta è il primo scoglio del sindaco Marino
21 Giugno 2013
di redazione
La discarica di Malagrotta è il primo vero scoglio per il neosindaco di Roma, Ignazio Marino. Dal vertice che c’è stato nei giorni scorsi si è deciso che, d’accordo con il ministro Orlando e il presidente Zingaretti, ci sarà solo un’ultima proroga per la discarica, nel frattempo bisognerà trovare una alternativa. Entro fine luglio, dunque, andrà identificato il nuovo sito o i siti dove spedire i rifiuti della capitale, una montagna. Tanto che il Lazio e Roma entrano tra i sorvegliati speciali Ue sulla questione dei rifiuti, dopo Napoli e la Campania. Multe costose per non aver rispettato la procedura di infrazione Ue, che si aggiungono al problema dell’immondizia. E’ stato anche nominato un commissario speciale, Goffredo Sottile, su mandato del ministro Orlando. "Dal punto di vista della città c’è una grande preoccupazione per il fatto che Malagrotta sia ancora aperta, quindi credo che il lavoro fatto oggi sia molto importante perché abbiamo messo dei punti fermi", dice fiducioso Marino. Ma non è la prima volta che con la discarica di Malagrotta si dice che sarà l’ultima proroga e poi si va avanti. Parliamo di una delle più grandi discariche d’Europa, 240 ettari, fino a 5.000 tonnellate di rifiuti sversati ogni giorno, oltre 300 tonnellate di fanghi e scarti ogni anno. Gli altri impianti del Lazio smaltiscono poco e niente, in confronto. Già nel 2004, quando Malagrotta raggiunse il limite, si provvide con una decisione del Comune ad ampliare i terreni per la discarica. Che nel 2007 avrebbe dovuto chiudere perché non in linea con gli standard europei, masi è andati avanti di rinvio in rinvio. Viene da chiedersi che dirà e farà il Sindaco Marino degli inceneritori, già previsti, ma anch’essi costruiti o in via di costruzione con le calende greche. Avanti tutta o i soliti dubbi para ambientalisti?