Riforma del lavoro sportivo: ci siamo quasi!

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Riforma del lavoro sportivo: ci siamo quasi!

Riforma del lavoro sportivo: ci siamo quasi!

19 Ottobre 2022

Come previsto dal governo Draghi, a partire dal 2023 entrerà in vigore la riforma del lavoro sportivo. L’impatto, come confermato da Valentina Vezzali, ex sottosegretaria con delega allo Sport, sarà non indifferente. Parliamo di circa 750mila lavoratori e 60mila datori di lavoro. L’obiettivo di tale provvedimento è riconoscere una tutela previdenziale e assicurativa per i lavoratori sportivi che coprirà le malattie, gli infortuni e anche la maternità.

Lavoratori dello sport, cosa cambia la Riforma del lavoro sportivo

Da gennaio non ci saranno più le figure professionali degli “amatori”. Costoro potranno collaborare con le società sportive a titolo gratuito, ricevendo eventualmente un rimborso spese. Tra i lavoratori sportivi potranno rientrare anche i tesserati, ma ad una condizione: svolgere mansioni necessarie per l’espletamento dell’attività sportiva. Vanno escluse da questa categoria quelle di carattere amministrativo-gestionale.

Subordinati, autonomi o co.co.co. Sarà una di queste la qualifica dei lavoratori sportivi. In linea di massima, a meno di eccezioni, nelle società professionistiche si prediligerà un rapporto di lavoro di tipo subordinato. Il contratto potrà essere a termine per un massimo di 5 anni. Inoltre, si potrà procedere alla cessione prima della scadenza. In ambito dilettantistico, invece, la situazione sarà un po’ diversa. Si parla di lavoro autonomo e co.co.co, con un massimo di 18 ore settimanali. Da questo computo vanno escluse le ore dedicate alle manifestazioni sportive.

Giovani, apprendistato e vincolo sportivo

I contratti di apprendistato potranno essere stipulati coi giovani di età compresa tra i 15 e i 23 anni. Quindi il limite inferiore dell’età è stato abbassato di tre anni per favorire la crescita professionale delle nuove generazioni.

Inoltre, è stato abolito l’istituto del vincolo sportivo. A fine annata, quindi dal primo giorno di luglio del 2023, il rinnovo del tesseramento non sarà automatico, ma  volontario. Per evitare che le società perdano gli investimenti sui giovani, si assegnerà un premio di formazione tecnica al momento della firma del primo contratto di lavoro sportivo dell’atleta.

Società sportive dilettantistiche, le novità della riforma

Le società sportive dilettantistiche avranno la facoltà di svolgere attività “diverse, secondarie e strumentali”. Stavolta le condizioni sono due. Innanzitutto, devono essere previste dallo statuto. Inoltre, ci sono dei limiti quantitativi rispetto alle entrate: il 30% per il terzo settore o il 66% dei costi complessivi.

Nel caso in cui tali società dilettantistiche non beneficino dell’agevolazione fiscale della “de-commercializzazione”, c’è un’altra novità. Infatti, potranno ripartire fino al 50% degli utili prodotti, pur con un limite. Ovvero, il limite massimo dell’interesse dei buoni postali fruttiferi aumentato di 2,5 punti rispetto al capitale effettivamente versato. Per coloro che gestiscono impianti e piscine la quota sale all’80%.