Riforma Sanitaria Usa, il Congresso va in ferie ma pensa già a settembre

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Riforma Sanitaria Usa, il Congresso va in ferie ma pensa già a settembre

06 Agosto 2009

Secondo il senatore democratico di New York, Charles Schumer, se i rappresentati dell’opposizione repubblicana non approveranno il piano sanitario entro la metà di settembre, i rappresentanti democratici potrebbero approvare una revisione della riforma senza il supporto degli avversari. Schumer ha ricordato che il presidente della commissione Finanza del Senato, Max Baucus, ha indicato il 15 settembre come data ultima per raggiungere un’intesa bipartisan tra i sei senatori della commissione che sta negoziando un accordo.

“Se non raggiungeremo una soluzione condivisa per quella data, dovremo iniziare a chiederci se i repubblicani abbiano mai voluto trovare un accordo su qualcosa”, ha detto Schumer un paio di giorni fa, nel corso di una conferenza stampa. “Approveremo la riforma sanitaria entro la fine dell’anno. Se i repubblicani non sono in grado di trovare a un accordo, entreranno in gioco altre modalità”. Baucus, democratico del Montana, ha aggiunto che il gruppo dei 6 senatori si riunirà questa settimana per discutere una data certa: “Cercheremo di stabilire alcuni punti fermi”.

Schumer ha poi spiegato che i democratici potrebbero invocare la prassi della “riconciliazione”, che richiede solo 51 voti per l’approvazione al Senato. I democratici controllano 60 voti, sufficienti per annullare le iniziative repubblicane volte a ritardare l’iter della legge. Ma i leader del partito non possono contare su tutti i 60 voti a causa della malattia di due senatori, Edward Kennedy del Massachusetts e Robert Byrd del West Virginia. La procedura di riconciliazione “è chiaramente una delle opzioni sul tavolo” ha commentato Schumer, anch’egli membro della commissione Finanza.

Milioni senza assicurazione

La Camera e il Senato stanno discutendo progetti per estendere la copertura sanitaria a milioni di americani senza assicurazione, controllando la crescita dei costi. Tre commissioni alla Camera e una al Senato hanno approvato le misure. La commissione Finanza del Senato, che sta incontrando più difficoltà nei negoziati, ha tempo fino alla fine di questa settimana per giungere a un accordo bipartisan, prima che il Senato si prenda un mese di vacanza.

La scorsa settimana Baucus aveva anticipato che la commissione non avrebbe votato prima della pausa estiva. Durante la conferenza stampa dell’altro giorno, Schumer e il senatore Robert Menendez, democratico del New Jersey, hanno accusato la leadership repubblicana al Senato di ostruzionismo nei confronti della riforma sanitaria.

“Abbiamo visto una manciata di repubblicani coraggiosi che vogliono che la riforma sia un successo, e che sono impegnati a lavorare su temi difficili” ha detto Menendez. “Ma ogni volta che ci prendiamo una pausa, la leadership repubblicana schiocca la frusta e ferma il processo”. “Perché ci inchiodano ad un altro ultimatum?” chiede la senatrice Olympia Snowe del Maine, uno dei tre repubblicani che stanno lavorando con Baucus e altri due democratici a un piano bipartisan. “Che sia il 15 settembre o un’altra data non dovrebbe importare dal momento in cui stiamo facendo progressi”.

‘Falsa convinzione’

Secondo la Snow, la scadenza per i lavori del Congresso “ci ha dato la falsa convinzione che avremmo potuto abbracciare il progetto e portarlo a compimento”. La gente, aggiunge, “si è innervosita e ha ragione”. Un altro dei tre repubblicani, il senatore Mike Enzi del Wyoming, ha rilasciato un comunicato in cui afferma che non accetterà “una scadenza artificiale”. “Stiamo facendo progressi, ma abbiamo ancora molte questioni significative in sospeso su cui lavorare” ha dichiarato Enzi, che ha detto di non sapere nulla riguardo all’imposizione di una data limite. “Non mi lascerò influenzare da coloro che minacciano di abusare del processo di riconciliazione”. Anche il repubblicano Charles Grassley sta prendendo parte ai negoziati bipartisan. Ad Enzi, che ha chiesto più tempo, Baucus ha risposto concedendo un’estensione dei negoziati fino a settembre, rimandando i voti di commissione sulla legge al ritorno del Congresso dopo le vacanze di agosto.

‘Progetto di partito’

“Nessun leader dei democratici ha firmato per un approccio bipartisan” scrive in una e-mail Don Stewart, portavoce del senatore repubblicano Mitch McConnell. “Loro sostengono compatti il progetto di partito” approvato dalle commissioni Salute, Lavoro e Pensioni. “Ma nessuno di loro ha sostenuto la proposta emersa dalla commissione Finanza –  l’hanno semplicemente abbattuta” scrive Stewart.

Secondo un assistente vicino ai negoziati, che ha chiesto di restare anonimo, all’inizio di luglio il senatore democratico Harry Reid avrebbe chiesto a Baucus di trovare in fretta delle alternative per tassare le indennità dell’assistenza sanitaria per i lavoratori. Reid “ha aiutato quotidianamente i repubblicani, chiarendo di volere un accordo bipartisan e di essere disposto ad un cammino più lungo per ottenerlo”, ha detto Schumer. Grassley, Enzi e Snowe “stanno ancora parlando. Speriamo che non sia questo il massimo del sostegno repubblicano", ha aggiunto Schumer. “Speriamo che continuino a collaborare”.

Secondo Schumer, i democratici sarebbero determinati ad approntare una revisione delle misure sanitarie per giungere alla firma del presidente Obama entro la fine dell’anno, “costi quel che costi”. Ma invocando la procedura di riconciliazione approvata all’inizio dell’anno dal Congresso insieme alla legge finanziaria, i democratici rischiano che alla fine decada proprio la questione legislativa che considerano più importante.

Secondo quella procedura, infatti, i repubblicani potrebbero opporsi ad ogni disposizione ritenuta irrilevante per tagliare le spese. Potrà dunque essere tenuta in considerazione solo se i democratici raccoglieranno 60 voti per superare le obiezioni. Secondo Schumer, la procedura di riconciliazione o altre strategie alternative per far approvare la legge “verranno prese in considerazione solo come ultima risorsa”.

Tratto da bloomberg.com

Traduzione di Luca Meneghel