Riforme, Governo spinge l’acceleratore. E Napolitano smentisce il Fatto
06 Giugno 2013
di redazione
Il Consiglio dei Ministri dà il via libera al disegno di legge costituzionale che fissa l’iter della ‘Grande Riforma’. Il provvedimento si intitola "Istituzione del Comitato parlamentare per le riforme costituzionali ed elettorali e disciplina del procedimento di revisione costituzionale". Confermata la deadline dei 18 mesi, come recita un comunicato stampa del ministro Quagliariello, che parla di "cronoprogramma" da rispettare nei prossimi mesi. Per ottobre, sottolinea il ministro, "la commissione degli esperti avrà finito il lavoro e consegnato la sua relazione" al Governo. Secondo il ministro per le riforme, ieri il Cdm ha disegnato "le linee del campo di gioco: gli schemi e la partita che si giocherà inizierà ora nel Comitato e in Parlamento", una volta che il ddl sarà stato approvato dalle Camere. Il Comitato parlamentare sarà composto da 20 deputati e 20 senatori nominati dai Presidenti delle Camere e scelti tra i membri delle Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato. La prima lettura delle riforme dovrebbe avvenire nel maggio del 2014 alla Camera. In novembre è prevista l’approvazione finale della riforma e il referendum confermativo. Ieri a intervenire è stato anche il Presidente della Repubblica, smentendo che Napolitano consideri quello Letta un "governo a termine". Secondo una nota del Quirinale: "Si continua ad accreditare (da ultimo da parte della giornalista del Fatto quitidiano Silvia Truzzi, nella sua intervista a Barbara Spinelli) il ridicolo falso di un termine posto dal Presidente della Repubblica alla durata dell’attuale governo". Secondo un tweet di Stefano Ceccanti, uno dei saggi che ieri ha incontrato il Capo dello Stato, Napolitano ha invitato gli esperti "a non diffondere pessimismo basandosi sul fallimento delle esperienze precedenti, a partire dalla commissione Bozzi".