Riforme, le proposte Ncd su riforma Senato e soppressione Cnel

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Riforme, le proposte Ncd su riforma Senato e soppressione Cnel

30 Gennaio 2014

"Non parole ma fatti. Il Nuovo Centrodestra ha presentato due disegni di legge costituzionale per il superamento del bicameralismo perfetto e per la soppressione del Cnel", a dirlo è il presidente dei senatori di Ncd, Maurizio Sacconi. "Il primo disegno di legge", prosegue Sacconi, "propone una complessiva riforma del nostro Parlamento che funzionerà molto meglio (tempi più rapidi, maggiore stabilità dell’indirizzo di governo, raccordo fra lo Stato e le regioni) e costerà molto meno (con risparmi pari a quelli che si otterrebbero eliminando del tutto il Senato).

"Si prevede in particolare che il Parlamento sia composto da una Assemblea Nazionale, camera politica che dà la fiducia al governo e approva in via definitiva le leggi dello Stato, e da un Senato delle Regioni, rappresentativo delle comunità territoriali, che partecipa al procedimento legislativo ed esercita funzioni di raccordo con le autonomie territoriali, di verifica dell’attuazione delle leggi statali e regionali e di valutazione delle politiche pubbliche".

"Il numero dei parlamentari viene drasticamente ridotto (da 630 a 420 i deputati, da 310 a 210 i senatori) e viene parificata l’età dell’elettorato attivo e passivo fra le due Camere, fissata rispettivamente in 18 e 21 anni. I senatori sono eletti contestualmente all’elezione dei consigli regionali e, per assicurare una effettiva riduzione dei costi della politica, si prevede che il numero dei consiglieri regionali venga ridotto in misura pari al numero dei senatori spettanti a ciascuna Regione. In sostanza, per ogni senatore viene eletto un consigliere regionale in meno e i senatori non percepiscono alcuna indennità, salvo che la Regione di appartenenza stabilisca diversamente e provveda a farsene carico".

"A parità di ‘sederi’, di ‘sedie’ e con costi addirittura inferiori rispetto ad altre proposte che prevedono che il Senato non sia elettivo ma sia composto da sindaci e consiglieri regionali, la proposta del Nuovo Centrodestra si ispira al principio ‘un sedere, una sedia’, affinché ciascuno faccia (bene) il suo mestiere e non finisca che tutti ne facciano (male) due, tre o addirittura quattro", aggiunge Sacconi. "Per rafforzare la funzione di raccordo con le comunità regionali, si prevede che i senatori possano partecipare ai lavori dei rispettivi consigli regionali, e che del Senato facciano parte di diritto i presidenti delle Regioni. Per garantire una maggiore coerenza fra legislazione nazionale e legislazione regionale e ridurre i conflitti fra Stato e Regioni che rappresenta uno dei principali problemi per i cittadini e le imprese, si prevede che il Senato eserciti una funzione di filtro sulla proposizione dei ricorsi alla Corte costituzionale delle Regioni contro le leggi dello Stato per lesione delle competenze legislative regionali" è la conclusione del presidente dei senatori di Ncd.