
Riforme, Ncd Senato: “Nostro Studio conferma 95% emendamenti ostruzionistici”

24 Luglio 2014
di redazione
Sono per il 95 per cento ostruzionistici gli emendamenti all’articolo 1 della legge di riforma costituzionale attualmente all’esame dell’aula del Senato. Lo scrive in una nota l’ufficio stampa del gruppo Ncd in base ad uno studio realizzato dall’ufficio legislativo del Nuovo Centrodestra al Senato. Dopo una prima serie di emendamenti formalmente non ostruzionistici volti a modificare gli articoli della prima parte della Costituzione e proposti da Lega, dissidenti di Fi e Gal, il fascicolo presenta gli emendamenti cosiddetti "seriali" di natura tipicamente ostruzionistica, (in gran parte di Sel e in misura minore dei dissidenti di Forza Italia e Gal).
La serie di emendamenti più corposa (di Sel), interviene sui primi due articoli (che riguardano Camera e Senato) proponendo, in particolare, un diverso numero di componenti (per la Camera 450, 400, 360, 350, 320, 300; per il Senato 200, 180, 175, 160, 150), un diverso numero di eletti all’estero (12, 10. 8, 7, 6, 5 per la Camera; 6, 4, 3 per il Senato) nonché una diversa età per l’elettorato passivo (anziché 25 anni, 21 anni o la maggiore età). Tutte queste combinazioni numeriche vengono variate con il calcolo combinatorio, dando luogo a centinaia e centinaia di emendamenti seriali. Oltre a contenere variazioni numeriche, gli emendamenti variano anche per la diversa collocazione formale delle modifiche (agli articoli e ai commi) o per le diverse espressioni letterali utilizzate.
Altre serie di emendamenti propongono diverse denominazioni delle due Camere. In luogo della Camera dei deputati: Curia degli eletti, Corte nazionale, Coorte dei rappresentanti, e poi ancora Bulè, Congregazione, Ecclesia, Corporazione, Gilda, Adunanza, Duma, Dieta, Assise, Assemblea, ciascuna denominazione associata a "degli eletti", "dei rappresentanti" o "nazionale". Così anche per il Senato: Consiglio federale delle Regioni, Consiglio federale della Repubblica, Consiglio dei rappresentanti dei territori, Consiglio dei rappresentanti delle autonomie territoriali, Consiglio dei rappresentanti, Senato dell’Autonomia, Senato federale della Repubblica ecc.
Anche dei 2314 emendamenti presentati all’articolo 2 oltre il 95% sono ostruzionistici. La più ampia serie è quella degli emendamenti sostitutivi degli articoli da 2 a 20, da 2 a 19, da 2 a 18 eccetera fino a quello soppressivo degli articoli 2 e 3; ciascuno di essi genera ulteriori serie di emendamenti in base al diverso numero di deputati, di senatori, di eletti all’estero alla Camera e di eletti all’estero per il Senato, nonché in base alla diversa età per l’elettorato passivo (le stesse variazioni numeriche degli emendamenti all’articolo 1: per la Camera 450, 400, 360, 350, 320, 300; per il Senato 200, 180, 175, 160, 150; per gli eletti all’estero 12, 10. 8, 7, 6, 5 per la Camera e 6, 4, 3 per il Senato; 21 anni o la maggiore età per l’elettorato passivo).
Ci sono poi numerosi emendamenti soppressivi tout court del Senato e una serie che prevede un Senato eletto indirettamente ma con diverso numero di componenti, diversa distribuzione tra le Regioni e diverso numero di Sindaci, presenza o meno dei Presidenti delle Regioni e Province autonome.
Vi è anche un pacchetto più consistente di emendamenti che stabilisce un Senato eletto direttamente, con variazioni consistenti quanto al numero di componenti, alla distribuzione dei membri tra le Regioni e al numero dei Sindaci.
Infine, pure se in misura percentualmente inferiore rispetto agli emendamenti agli articoli 1 e 2, una buona parte degli emendamenti agli articoli da 3 a 40 sono di natura ostruzionistica.
Sistematici sono gli emendamenti soppressivi di ciascun articolo e di ciascun comma; gli emendamenti sostitutivi spaziano ad ampio raggio su tutte le materie della Parte seconda della Costituzione, ad esempio, i cittadini nominati senatori dal Presidente della Repubblica devono avere età non inferiore a 80 anni oppure a 79, 78, 77 eccetera fino a 60 anni. Alcuni emendamenti sopprimono le parole "per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario"; per altri, presentati dagli stessi senatori, devono invece avere meriti anche nel campo medico o ambientale o musicale, eccetera. Anziché per 7 anni devono rimanere in carica per 6 o 5 o 4 o 3 o 2 soli anni. I senatori a vita oggi in carica devono subito decadere.
Molto ampio il numero di emendamenti che riguardano lo "status" del parlamentare (artt. 66-69 Cost.). Oltre a quelli che hanno un contenuto, abbondano anche in questa materia quelli seriali. Ad esempio, ogni membro del Parlamento anziché la Nazione, deve rappresentare "il collegio nel quale è stato eletto" o "il suo collegio elettorale" o "le istituzioni democratiche" o "il popolo italiano" o "il suo partito" o "i cittadini" o "il popolo" o "lo Stato" o "la sovranità popolare" o "la volontà popolare" o "la volontà generale". E ancora: il parlamentare decade automaticamente se ogni sei mesi non partecipa almeno al 75% dei lavori parlamentari oppure al 70% o 65% o 60% o 55% o 50% o 45%.