
Riforme, Quagliariello: “Aboliremo province, parola d’ordine semplificare”

01 Luglio 2013
di redazione
Il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello, è convinto che questa sarà la volta buona per abolire le province. La discussione sulla abolizione dei corpi istituzionali intermedi torna al centro del dibattito, tutti almeno in astratto sembrano convinti della eliminazione ad eccezione dell’Upi (Unione province italiane). Oggi nuova riunione della Commissione per le Riforme, dedicata alla riforma del Titolo V, nell’ottica di "semplificare, completare e correggere" le norme esistenti secondo il piano d’azione seguito dal ministro.
"Mi sembra che su alcuni nodi ci sia stato un deciso riavvicinamento", ha spiegato Quagliariello a margine dell’incontro fermandosi con i giornalisti, aggiungendo che c’è "una notevolissima maggioranza affinché alcune materie ritornino allo Stato". In generale, ”C’è disponibilità a considerare i cinque livelli attuali – Stato, Regioni, Province, città metropolitane e comuni – assolutamente eccessivi e quindi è necessario semplificare".
Sulla verifica di Governo chiesta dal Senatore Monti, Quagliariello commenta: ”Sono state chieste riunioni per cercare di rendere più efficiente il lavoro. Io le chiamo riunioni perché la parola ‘verifica’ fa parte di un linguaggio stantio, da prima repubblica. Credo in ogni caso che bisogna distinguere tra aliti di vento, che qualcuno vuol vedere come tempesta, e i problemi effettivi del governo. Questi ultimi non sono legati a queste cose ma al cercare di fare il meglio in una situazione oggettivamente complicata”.
Quagliariello ha anche minimizzato le polemiche degli ultimi giorni sulla giustizia, "Quelle polemiche le ritengo al più frutto di qualche malinteso, se tutti i problemi fossero questi io vado a piedi a Santiago de Compostela", ha tagliato corto il ministro, ironizzando.