Riforme: Senato tra modello francese e tsunami emendamenti
04 Giugno 2014
di redazione
Riforma del senato. Dopo l’incontro di stamattina tra il ministro delle riforme Boschi e la presidente della commissione Affari costituzionali del Senato Anna Finocchiaro (Pd) per verificare lo stato dell’arte della riforma costituzionale in discussione alla prima commissione di palazzo Madama, il governo spinge sul "modello francese", con elezione indiretta dei rappresentanti della nuova camera alta. Ma e’ pioggia di emendamenti, 5.200, in prevalenza della Laga Nord, ma anche provenienti da Forza Italia e dal Pd (l’area Chiti). Finocchiaro ha spiegato che il modello francese e’ una delle ipotesi in campo ed "è tale solo perché ad eleggere consiglieri regionali e sindaci è una platea molto ampia composta da sindaci, consiglieri comunali, consiglieri regionali e deputati della regione". Finocchi aroma sottolineato che "il luogo in cui si discute e si cerca l’accordo sia innanzitutto il Parlamento. Poi gli accordi politici, che possono innanzitutto riguardare la maggioranza di governo, com’è ovvio, e l’allargamento di questa maggioranza sono nelle mani delle forze politiche e del governo". Il capogruppo di Fi in Senato, Paolo Romani, ha definito il modello francese una proposta "inaccettabile" da parte di Forza Italia, mentre Roberto Calderoli ha ironizzato su presunti "modelli scandinavi" dove il Senato sparirebbe del tutto. Calderoli ha detto di voler cercare interlocutori seri per ritirare parte degli emendamenti previsti e parlando del ministro delle riforme ha aggiunto "Il ministro Boschi? Forse dovrò rivolgermi a Chi l’ha visto". E ancora "Contrabbandare la riforma del Senato per un sistema francese è come dire che il Gorgonzola e il Roquefort sono la stessa cosa perché in comune hanno solo la muffa".