Riforme: sul nuovo Senato il dado e’ tratto
11 Luglio 2014
di redazione
La giornata in Commissione Affari Costituzionali finisce bene, con un si’ al testo delle riforme costituzionali che lunedì sbarca alla Camera per il voto. Testo che conserva in ogni caso una serie di questioni irrisolte, da sbrogliare nel dibattito parlamentare. Renzi dice di non temere il voto dell’aula e lo definisce un risultato "straordinariamente importante che, dopo tanti anni di ritardi, arriva ad un ritmo veramente giusto, senza corse e con tempi regolari, anche se noi, abituati ai ritardi, siamo i primi a stupirci di una velocità che è normale". Si scioglie anche il nodo dell’emendamento sulla composizione del nuovo senato: i seggi verrano attribuiti "con metodo proporzionale" fra i componenti dei consigli regionali e un sindaco dei rispettivi territori, cancellando quel riferimento alla composizione dei consigli regionali che aveva fatto alzare gli scudi alla forze di maggioranza come il Nuovo Centrodestra come alla Lega Nord. "Abbiamo fatto un passo avanti importante sul percorso delle riforme, con una condivisione per la prima volta così larga tra maggioranza e opposizione", dice il ministro Boschi, soddisfazione espressa anche dai vertici del Pd. Caustico M5S: "In commissione si è alzato il sipario sulla vergognosa contro-riforma del Senato targata Renzi. I senatori, secondo il testo che la maggioranza di governo ha votato, potranno essere comodamente nominati dalle segreterie di partito, pescando anche tra condannati in via definitiva. Anzi godranno pure dell’immunità parlamentare!".