Rimonta Trump, tre punti dalla Clinton secondo FOX
27 Ottobre 2016
Nell’ultimo sondaggio di Fox News, la distanza tra Hillary Clinton e Donald Trump, i due candidati alle presidenziali Usa, si è dimezzata, rientrando nel margine di errore. Solo una settimana fa i due erano divisi da 6 punti (45-39), mentre oggi i due sono bloccati in una gara che si deciderà al fotofinish. Al momento la Clinton va forte nel suo tradizionale elettorato: minoranze (+77%), donne non sposate (+27%), giovani under 30 (+18) e in generale l’elettorato femminile (+10%).
Trump, oltre alla tradizionale forte preferenza degli evangelici (+56%), va molto bene tra i bianchi senza laurea (+28%), i bianchi (+10%) e gli uomini (+5%). Ma è tra gli elettori indipendenti che si nota il dato più clamoroso: Trump batte Clinton di 13 punti. Un margine raddoppiato in soli 7 giorni. Anche l’aggregatore di sondaggi RealClearPolitics.com segnala una Clinton in discesa pressoché ovunque. E tutto questo a meno di due settimane dal fatidico 8 Novembre.
Queste saranno elezioni di certo non comuni: comunque vada vincerà un candidato che ha un quoziente di approvazione al di sotto del 50%. La Clinton è sotto di 8 punti (45 positivo contro 53 negativo). A Trump va molto peggio, visti i suoi 14 punti di margine negativo. Non sono le uniche brutte notizie. Tra i due, Trump è quello considerato meno adatto a governare, il meno Presidenziale ed il meno adatto a trattare con Putin. Per il 47% del campione sarebbe meglio la Clinton contro il 44% che sceglierebbe il magnate. Gli americani però sembrano preferire il programma economico di Trump, che batte la Clinton di 4 punti, per quanto l’ex First Lady domini in politica estera.
Tutto questo è fortemente suggestivo. Il profilo che ne nasce, senza possibilità di errore è quello Neocon. In America, insomma, si vuole più destra in economia, più intervento negli esteri e meno controllo governativo ovunque. Questo sentiment è estremamente rilevante visto che, per la stragrande maggioranza dell’elettorato, a contare sono le idee (59%) e non la personalità del candidato (28%).