Rispunta Di Bella. Tribunali, terapie e scienza
02 Febbraio 2014
di redazione
Il dottor Di Bella torna a far parlare di se’. La cura Di Bella, secondo il tribunale di Lecce, almeno nel caso di un paziente, "oltre che notevoli benefici di tipo soggettivo, ha prodotto anche un miglioramento obiettivo e iconografico". Il tribunale ha condannato la Asl locale a rimborsare la paziente, nella convinzione che "emerge una situazione clinica in cui accanto ad una progressione di malattia sono evidenti riduzioni e addirittura la scomparsa di alcune lesioni con un miglioramento rispetto al periodo pre-trattamento che rende il trattamento stesso insostituibile". Come per il Caso Stamina, ancora una volta la magistratura si muove in modo autonomo rispetto alla comunità scientifica, che, in entrambe i casi, Stamina piuttosto che Di Bella, non ha definito o confermato la scientificità di questi metodi. Nel caso Di Bella, il metodo era già stato bocciato alla fine degli anni Novanta. Nei giorni scorsi, il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, ha ricordato che "il metodo scientifico e il rigore" devono essere "riconosciuti da tutti, per rafforzare le istituzioni mediche, che devono avere l’ultima parola".