Rispuntano i “Blackwater” per difendere le petrocrazie del Golfo
20 Maggio 2011
Tornano i mercenari americani di Blackwater. Ma questa volta non combatteranno in Iraq e in Afganistan ma nel Golfo Persico. Secondo un’inchiesta del New York Times il milionario fondatore della controversa società di sicurezza privata, Erik Prince, sta creando un esercito segreto ad Abu Dhabi. Gli sceicchi hanno bisogno di un esercito di professionisti per congiurare il rischio che le rivolte arabe spazzino via le loro ricche ma fragili petromonarchie.
Una legione straniera “made in Usa” per proteggere i ricchi ma fragili Emirati arabi del Golfo. E’ l’idea venuta al principe Abu Dhabi , Mohammed bin Zayed al-Nahayan. Lo sceicco ha fatto le cose in grande. Secondo il New York Times Abu Dhabi sarebbe diventata la base per un esercito privato di 800 mercenari. Zayed ha fatto le cose in grande e si è rivolto ai massimi specialisti commissionando il reclutamento dei combattenti all’americana Xe (ex Blackwater). Un’operazione costata quasi 530 milioni di dollari.
Ma i soldi in quelle città-stato circondate dal deserto, ma zeppe di super grattacieli e avveniristiche costruzioni e di filiali delle più importanti banche del mondo, non sono certo un problema. Il fiume di petrodollari necessari per costruirsi un esercito privato sono ben spesi. Gli sceicchi hanno bisogno di un arsenale efficiente per contrastare le minacce che incombono sui loro regni. Stati che elargiscono ricchezze ai propri cittadini non sono riusciti a disinnescare le tensioni sociali fomentate dal fondamentalismo islamico. Dietro le proteste in Bahrain e Qatar gli sceicchi che governano gli Emirati vedono la mano dell’arcinemico iraniano che soffia sul fuoco della “primavera araba” per estendere la propria sfera d’influenza sul Golfo Persico.
Ma proteggere oleodotti e grattacieli da attacchi terroristici, reprimendo rivolte popolari di cittadini o di immigrati non è certo lavoro per le forze armate del Golfo. Non hanno mai testato sul campo le loro armi, non sono addestrati e soprattutto non costituiscono un deterrente né per potenziali terroristi né per i dissidenti che scendono in piazza emulando gli egiziani che hanno inondato piazza Tahir per mandare a casa Mubarak. Ma come fare a creare uno strumento militare consolidato, professionale, di prevenzione e di repressione, e costruirselo a due passi dalla sua villa megagalattica? Semplice, basta chiedere a chi lo fa di mestiere. Cioè i professionisti, i contractors privati del Blackwater Worldwide, gli stessi ch’erano stati utilizzati dall’esercito americano in Iraq e Afghanistan per fare la parte più sporca della guerra al posto dei marines.
Ma nella terra “dei due fiumi” e nel “ paese dei monti” non tutto è andato liscio. Sempre il New York Times, lo scorso anno, ha rivelato che i contractors della potente compagnia di sicurezza privata hanno partecipato al fianco di agenti della Cia a missioni segrete per ad uccidere o catturare leader dei gruppi di insorti. La conferma è arrivata da fonti dell’intelligence Usa e della compagnia, che è stata costretta a rifarsi il look e a cambiare nome dopo essere finita nella bufera per la sparatoria in cui suoi agenti uccisero civili inermi a Baghdad nel 2007. Lo scandalo fu tale che tanto il presidente Barack Obama quanto il suo Segretario di Stato, ed ex candidata presidente, Hillary Clinton, in campagna elettorale, avevano infatti promesso ai cittadini di mettere al bando le "imprese mercenarie private".
Un rapporto stilato dal Ministero del Lavoro americano ha rivelato che, nello scorso anno, tra l’Iraq e l’Afghanistan sono morti più mercenari che soldati in forza all’esercito statunitense. I dipendenti delle agenzie private, al servizio di Washington, caduti fra il gennaio e il giugno del 2010 sono stati 250, contro i 235 uomini in divisa morti nello stesso periodo. I dati, pubblicati dal quotidiano on-line premio Pulitzer Pro-Publica, rivelano anche che, dal 2001, il numero delle vittime militari (5.531) nelle guerre combattute dagli Stati Uniti è superiore rispetto a quello dei mercenari (2.008) ma è comunque rilevante il fatto che circa il 25 per cento dei decessi totali in Iraq e Afghanistan è rappresentato dai morti "senza divisa". Loro è anche un altro triste primato: quello dei ferimenti. Sempre dall’inizio delle ostilità in Afghanistan il numero dei feriti totali nelle due guerre sarebbe di 44mila per i civili armati contro i 40 mila dei soldati alle dipendenze del Pentagono.
Così, dopo le proteste di mass media e dell’opinione pubblica americana, i contratti con Blackwater sono stati annullati per i troppi guai scatenati dalla spregiudicatezza operativa di quei soldati senza uniforme. Un problema che nel Golfo non esiste e così gli sceicchi sono pronti a costruire un esercito di venti mila mercenari. Il primo passo è stato fatto nello scorso novembre quando un primo gruppo di “soldati privati” è arrivato ad Abu Dhabi.
Il quotidiano newyorkese racconta che arrivavano dalla Colombia. Dotati di speciali permessi di soggiorno intestati alla società Reflex Responses. Nessuna indicazione porta il nome dei Blackwater, ma l’attenzione e le misure di sicurezza, con cui sono stati fatti passare attraverso i controlli doganali, e poi il viaggio notturno nel deserto fino ad una base militare costruita tra le dune, li rivelerebbe come soldati privati da nascondere. Sempre Secondo il Times però, il lavoro non è cominciato bene. Una parte degli ingaggiati è stata già rispedita a casa perché nemmeno sapeva come si spara a un uomo, che un’altra parte si è rivelata inaffidabile, più attenta agli svaghi che ospita l’opulenta Abu Dhabi che all’addestramento.