Rivoluzione Welfare regionale, verso un testo unico. Il primato dell’Abruzzo
13 Aprile 2012
di V. F.
“Un nuovo welfare, più semplice, più chiaro, più fruibile da parte dei cittadini e dei soggetti pubblici e privati che operano nella nostra società”. Parola dell’assessore al lavoro della Regione, Paolo Gatti, che ieri, nel corso della riunione della Commissione Tripartita, ha presentato il nuovo Testo Unico del welfare. Una vera e propria novità, perché unifica in un unico testo tutte le disposizioni regionali vigenti in materia di politiche del lavoro, della formazione, istruzione e orientamento, volontariato e sviluppo dell’associazionismo.
“Con la forza del processo legislativo – ha spiegato l’assessore Gatti -, intendiamo estirpare la selva di norme desuete e incoerenti sparse in tanti leggi regionali, per offrire alla società abruzzese un unico testo nel quale ricomprendere tutti i riferimenti normativi che riguardano il welfare. Questo testo aperto lo offriamo in anteprima all’attenzione delle parti sociali, con spirito laico, per recepire osservazioni e suggerimenti”.
In tutto, dunque, 280 articoli e cinque principali direttrici che hanno guidato il percorso di elaborazione del testo. In primo luogo aggiornare le norme regionali riguardanti il lavoro, l’istruzione, la formazione e le politiche sociali al passo con i tempi. Un esempio su tutti, la legge regionale su lavoro e formazione, che è antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione limitando in tal modo l’operatività dell’istituzione regionale e creando un gap normativo con evidenti conseguenze sfavorevoli per la cittadinanza abruzzese. In secondo luogo, creare un impianto integrato di norme nelle materie del lavoro, della formazione dell’istruzione e delle politiche sociali in modo tale da poter gestire e trattare le stesse in maniera sistemica e coordinata. E ancora, terzo punto, introdurre nuove norme regionali in materia di istruzione e politiche sociali, affiancando la Regione Abruzzo alle migliori esperienze delle regioni italiane in materia. Mancava, infatti, prima di questo disegno di legge, una legislazione regionale sull’istruzione, mentre in alcune regioni italiane vi sono già leggi che si potrebbero definire di terza generazione. Quarta linea guida, l’attuazione del Testi Unico dell’Apprendistato. Infine, viene affrontata la questione del recepimento del decreto “Salva Italia”, relativamente al passaggio di competenze tra le Province e le Regioni o, in alternativa ai Comuni.
“Offriamo questo testo in anteprima all’attenzione delle parti sociali – ha sottolineato Gatti – con spirito laico, per recepire osservazioni e suggerimenti. Inoltre, apriremo una fase di ascolto ampio dei vari comparti interessati ai temi contenuti nella riforma, prima di presentare il testo definitivo, sottoforma di disegno di legge, all’esame del Consiglio regionale per avviare l’iter dell’approvazione. Nel lavoro di stesura abbiamo cercato di ottenere un testo che, seppur fisiologicamente corposo e consistente nelle sue articolazioni, risultasse comunque organico e di agevole lettura, nel miglior rispetto di quei principi di chiarezza e semplicità propri di una normazione di qualità”. E sostiene che “raggruppare in un unico corpo normativo le tematiche inerenti le politiche del lavoro, l’istruzione, la formazione e le politiche sociali, oltre ad essere un’operazione complessa, costituisce una novità nel panorama legislativo regionale italiano, mettendo l’Abruzzo in una posizione di avanguardia, con l’obiettivo di rendere la vita dei cittadini più semplice”.