Rodotà, Bierre e No-Tav. Cosa non ha capito il Professore
21 Settembre 2013
di Joe Galt
Stefano Rodotà precisa, "Le parole delle nuove Br sono inaccettabili e ingiustificabili". La dichiarazione viene dopo le critiche mosse dal ministro dell’Interno Angelino Alfano a quel "deprecabile ma comprensibile" che il Professore avrebbe usato per commentare un comunicato dei nuovi brigatisti rivolto ai No-Tav. I bierre avevano invitato i No-Tav a fare "un balzo in avanti".
"Ho detto una cosa molto semplice ma le mie parole sono state usate in modo improprio", spiega Rodotà, "quindi lo ribadisco con chiarezza: sono inaccettabili le parole delle nuove Br, ma non mi sorprendono perché cosa vi aspettavate dalle dichiarazioni di brigatisti? In questo senso sono ‘comprensibili’ ma non giusticafibili, mai giustificabili".
E ancora: "Purtroppo c’è ancora chi usa questo linguaggio, perché è rimasto prigioniero di questa deprecabile cultura e la gravità è accresciuta dal fatto che quella cultura non è affatto scomparsa e di questo bisogna rendersi conto. Ho voluto sottolineare solo un dato di realtà che bisogna tener presente ma ho puntato sul fatto che sono parole deprecabili, inaccettabili".
Rodotà chiede che le sue dichiarazioni non vengano strumentalizzate, "Tutta la mia vita testimonia che ho sempre lottato, sia sul piano culturale che politico contro ogni forma di terrorismo". Sulle violenze in Val di Susa "la mia distanza è totale da ogni linguaggio o manifestazione di violenza, ogni manifestazione di violenza ha il mio più assoluto dissenso".
Solo una considerazione. Per Rodotà le Nuove Br sono rimaste "prigioniere" di vecchi schemi. Quello della violenza sicuramente sì. Ma negli Anni Settanta, andando a memoria, i terroristi italiani erano sì contro il grande complotto delle multinazionali ma sognavano di importare in Italia il fallimentare, come si è visto dopo, sistema dei piani quinquennali sovietici o dell’autogestione Jugoslava.
Nel loro modo brutale e assassino, una qualche idea di sviluppo economico, sbagliatissima visti i risultati delle "unità di produzione", ce l’avevano. Invece i loro epigoni, le nuove Br, pure loro si accodano al pensiero unico sull’antimodernismo ormai dilagante, sperando di far abboccare qualche ingenuo nella trappola del terrore. Checchè ne dica Rodotà, insomma, il volantino pro-no-Tav dei bierre una novità ce l’ha: sposa la causa della decrescita violenta.