Rodotà e Grillo si dividono anche sul finanziamento ai partiti
03 Giugno 2013
di redazione
"Ho letto sui giornali che io intenderei spaccare il Movimento 5 Stelle: non è vero". E’ netto il professor Rodotà rispondendo ancora una volta alle polemiche sollevate da Grillo dopo la sua intervista al Corriere della Sera. "Un processo alle intenzioni non è opportuno soprattutto se non sono quelle le intenzioni", dichiara il professore, anche se non bisogna essere dei pasdaran 5 Stelle per giudicare perlomeno inopportuni i tempi della intervista incriminata. Il giorno dopo il flop grillino alle amministrative, sulle pagine del Corriere della Sera, giornale da sempre critico verso i pentastellati. "Non ho mai avuto l’abitudine di polemizzare," dice Rodotà, "preferisco toni ragionati", anche se affilati. Al professore soprattutto non è andata giù la battuta di Grillo sul "freezer", "credo di essere stato molto attivo non solo nella difesa della Costituzione, ma anche sul campo". Infine lo strappo definitivo con una delle parole d’ordine del grillismo, l’abolizione del finanziamento ai partiti: "Da tanti anni la mia opinione è che la politica non può essere lasciata soltanto ai soldi dei privati", dice Rodotà e chissà cosa avrebbero fatto i pentastellati se lo avvessero sentito quando sventolavano il suo nome come una bandiera di fronte a Montecitorio. La risposta a Rodotà passa da Roberto Fico, il frontman dei 5 Stelle ora che la riunione tra Grillo e Casaleggio ha dettato la nuova linea sulle apparizioni televisive. Per Fico, la vicenda Rodotà è "dolorosa", ma "M5S non è un movimento di sinistra o che vuole essere di supporto alla sinistra, è un movimento popolare" E ancora, "Mi dispiace che invece di alzare il telefono e di chiedere conto di cose che scrivevano i giornali, Rodotà abbia fatto un’intervista al Corriere della sera. Noi dobbiamo uscire fuori dall’idea degli accordo, ho grande rispetto per Rodotà, ci ha molto aiutato negli anni nelle nostre battaglie". Il tempo è il passato, la stagione dell’innamoramento ormai è finita.