Rogo Thyssenkrupp. Conclusa l’udienza, il 25 marzo in aula filmati digitali

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Rogo Thyssenkrupp. Conclusa l’udienza, il 25 marzo in aula filmati digitali

19 Marzo 2009

Si è conclusa l’udienza odierna del processo per il rogo della ThyssenKrupp, costato la vita a sette operai. La prossima udienza è fissata per il 25 marzo, quando saranno sentiti alcuni consulenti dell’accusa che, anche attraverso un filmato con ricostruzione virtuale, spiegheranno il funzionamento della Linea 5, quella interessata dall’infortunio mortale.

"L’unica frase che ricordo che Cafueri ci ripeteva era che lui non voleva eroi, di non fare gli eroi. È una frase fatta e penso che non ci sia bisogno di nessun commento, voleva dire di non esporsi al pericolo più di quello che si doveva". A ricordare questa frase di Cosimo Cafueri, l’ex responsabile della sicurezza della ThyssenKrupp e uno dei sei indagati a processo a Torino, è stato Massimiliano Bianco, operaio che fino al giugno 2007 aveva lavorato come capoturno manutenzione pronto intervento nello stabilimento di corso Regina Margherita e che è comparso questa mattina come testimone nell’udienza del processo ripreso a Palazzo di Giustizia. Rispondendo alle domande del pm Francesca Traverso, il teste ha spiegato che «nell’ultimo mese del mio lavoro, dopo la comunicazione della chiusura, c’era stato un rilassamento generale da entrambe le parti, anche nei miei ragazzi c’era meno grinta nell’affrontare i problemi, io mi metto nei loro panni e capisco che sapendo che avrebbero perso il lavoro magari in certi momenti la loro testa non era lì». Ad uno degli avvocati di parte civile che gli ha chiesto che cosa intendesse per «rilassamento generale da entrambe le parti» l’operaio ha risposto che questo avveniva «anche da parte aziendale, magari le manutenzioni programmate erano più casuali, le si faceva a cavallo del singolo guasto, si viveva più alla giornata".

A proposito degli incendi il testimone ha detto che, riferendosi alla Linea 5, "qualche volta è successo" e a proposito del significato di "incendio di palese gravita" ha spiegato che non c’erano parametri precisi ma che ci si basava sull’esperienza. "Una volta – ha riferito – ho deciso di non far entrare i vigili del fuoco perchè non lo ritenevo necessario e per questo sono stato rimproverato da Cafueri e Salerno", due degli indagati. Rispondendo al pm il teste ha spiegato di aver fatto, in materia antiincendio, soltanto un corso di tre giorni in azienda, senza l’esame finale e alla domanda su come venissero spenti gli incendi della carta ha risposto che "prima intervenivamo con gli estintori a Co2 ma puntualmente non serviva e usavamo l’acqua". A quanto sembra, in realtà, il Co2 non serve per spegnere la carta in fiamme. Nella sua testimonianza c’è stata una contraddizione rispetto a quanto aveva dichiarato ai vigili del fuoco nel gennaio 2008 a proposito delle perdite di olio. All’epoca aveva infatti riferito che erano frequenti "perchè le macchine erano un pò vecchiotte" mentre questa mattina ha detto che le più frequenti si verificano nei macchinari più nuovi. Infine a proposito degli investimenti sui macchinari ha detto che c’era stato "un disinvestimento progressivo nel corso degli anni. Penso che questo -ha concluso- fosse dovuto al fatto che non avessero soldi da spendere e che non volevano proseguire con l’attività".

"Ebbi un incidente sul lavoro e fui trasferito per dispetto: ‘ti fai male in continuazione’, mi dissero": a raccontarlo è stato l’ operaio Antonio Aprile, che per anni è stato ispettore di manutenzione della linea che il 6 dicembre 2007 andò a fuoco uccidendo sette operai. Aprile ha spiegato che nel dicembre del 2006, durante un intervento per risolvere un problema sulla linea, un collega cadde in una vasca d’acqua bollente: lui cercò di soccorrerlo ma si ustionò, cadde a sua volta e ruzzolò anche un terzo collega. "Al mio posto di ispettore – ha detto – misero un ragazzo che fino al giorno prima preparava i cilindri per i laminatoi". L’operaio, che già nel 1998 era rimasto ferito a un occhio per un incidente, ha riferito che si era lamentato più volte con i suoi capi per problemi di sicurezza. Ha anche detto che due o tre giorni prima delle ispezioni di Asl e Arpa lui e i colleghi venivano avvertiti in modo che "sistemassero la linea 5". A volte "si dava pure una tinteggiatura a pareti e ringhiere per rendere il posto più bello", soprattutto se veniva l’Ad Herald Espenhahn (ora imputato di omicidio volontario).

Intanto, alla Borsa di Francoforte i titoli ThyssenKrupp sono giù di oltre il 7% dopo l’annuncio di previsioni di perdite operative nel 2° trimestre 2008/09 (ottobre/settembre). Nel primo trimestre 2008/09 ThyssenKrupp ha registrato un utile prima delle imposte pari a 240 milioni malgrado svalutazioni per 250 milioni su un fatturato giù del 6%.