Roma. Cade la pista del terzo uomo nello stupro della Caffarella
04 Marzo 2009
di redazione
Il Palazzo di Giustizia ha annunciato che non si sta cercando un terzo uomo nell’ambito dell’inchiesta sull’aggressione subita alla Caffarella dei due minorenni, per i quali sono finiti in carcere i romeni Alexandru Isztoika Loyos e Karol Racz.
Viene confermato anche che la ragazzina aggredita e violentata aveva inizialmente descritto un uomo diverso dai due attualmente in carcere, indicandone varie caratteristiche fisiche. Gli accertamenti svolti dagli investigatori hanno escluso poi che la persona identificata dalla ragazzina si trovasse quella sera in Italia.
Per il momento quindi la pista è stata abbandonata. Per quanto riguarda Racz, a indicare il suo nome è stato proprio il presunto complice. Fin dal primo interrogatorio Racz aveva smentito di aver partecipato la sera di San Valentino allo stupro e ne aveva indicato anche alcuni testimoni.
Le indagini hanno confermato inoltre che gli accertamenti tecnico-scientifici sono stati parziali soltanto perchè hanno riguardato una parte dei reperti raccolti dopo l’aggressione. Il resto del materiale che gli investigatori hanno messo a disposizione dalla polizia scientifica sono ancora allo studio e comunque i risultati saranno al più presto nelle mani del pubblico ministero Vincenzo Barba.
Solo in seguito i risultati verranno messi a disposizione del Tribunale del riesame, che lunedì dovrà esaminare le istanze con le quali i difensori dei due romeni attualmente in carcere, gli avvocati Giancarlo Di Rosa e Lorenzo La Marca, hanno chiesto la scarcerazione e la revoca dell’ordinanza di custodia cautelare sostenendo che i due sono estranei all’aggressione.